È quanto dichiara Angelo Radica, consigliere Pd alla Provincia di Chieti, che promette di farlo senza tabù da difendere “ragionando sulle cose e non su facili slogan che possono farci perdere di vista gli obiettivi veri. Facciamo alcuni esempi. Va bene la chiusura dei consorzi industriali. Allo stesso tempo vanno individuati i soggetti che dovranno svolgere le competenze svolte attualmente in capo ai consorzi. Una proposta può essere quella di affidarle ai comuni riuniti in associazione e con una regia provinciale in tema di pianificazione. Nella situazione attuale un protagonismo dei comuni può essere esercitato solo in forma associata e gli stessi devono poter disporre di risorse umane adeguate che attualmente non hanno Altrimenti avremo tante piccole strutture impossibilitate a rispondere ef ficacemente alle esigenze dello sviluppo territoriale e delle singole imprese”.
Il Partito Democratico è convinto che esistano i margini per un recupero dei efficienza. “Certo” ammette Radica “negli anni passati alcuni enti, anche provinciali, hanno avuto un aumento di personale a volte ingiustificato ed a volte per la gestione temporanea di progetti. Sulla funzione di enti come l’Ops, l’Alesa e i Patti Territorali deve essere aperto un dibattito scevro da ideologismi sia da una parte (politica) che dall’altra (imprese). Una cosa è certa, che se questi enti vengono chiusi si deve individuare qualche altro soggetto che svolga i compiti attualmente in capo agli stessi. La Consulta provinciale dell’Economia e del Lavoro deve essere il luogo dove maggioranza, minoranza, enti datoriali e sindacali discutono di questi temi strategici. In questi temi l’amminstrazione provinciale deve svolgere un ruolo di proposta e di coordinamento che in questo primo anno non è risuscita ad esercitare lasciando ad altri soggetti la scrittura dell’agenda economica”.