Popoli. Presidio permanente, al quinto piano dell’ospedale di Popoli, tra cittadini, forze politiche e amministratori locali, a turno, con l’obiettivo di riportare all’attenzione della politica regionale e dei nuovi vertici aziendali la centralità del ruolo della struttura sanitaria.
“Abbiamo simbolicamente occupato stamane l’ospedale civile di Popoli per difendere quel presidio dalla scellerata riorganizzazione sanitaria predisposta dal Governatore D’Alfonso e che, nello specifico, determinerà il pesante declassamento della struttura, con la chiusura del Pronto soccorso. Stamane, con il consigliere provinciale Mario Lattanzio, siamo entrati nell’edificio, portando con noi la fascia tricolore, massimo simbolo delle Istituzioni e dello Stato, in difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini.
Nel frattempo restiamo in attesa che il prefetto della provincia di Pescara, Francesco Provolo, al quale un mese fa abbiamo indirizzato una lettera sulla problematica, attivi la richiesta azione di sensibilizzazione nei confronti del Presidente della Regione Abruzzo affinchè venga scongiurata l’ennesima mortificazione del territorio popolese semplicemente chiedendo una deroga al Decreto Lorenzin, puntando sulla localizzazione di Popoli all’interno del ‘cratere sismico’. Deroga che il Governatore si ostina a non voler chiedere”.
Lo ha annunciato il Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri protagonista stamane dell’occupazione simbolica del presidio ospedaliero.
“Già nei giorni scorsi – ha detto il Capogruppo Sospiri – ho denunciato il clima di crescente e preoccupante malcontento che serpeggia tra i cittadini di Popoli e, più in generale, della Val Pescara in riferimento al Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, predisposto dall’attuale giunta regionale, nella esclusiva figura del Commissario ad acta Luciano D’Alfonso, un clima incandescente che, come segnalato dal consigliere Lattanzio, rischia di deflagrare da un momento all’altro.
Ricordo che Popoli si trova all’interno del cratere sismico e ancora oggi, a quasi sette anni dal tragico terremoto del 6 aprile 2009, le ferite di quella tragedia non sono state rimarginate: il Municipio non è agibile; le scuole primaria e secondaria sono ospitate per gran parte nel modulo provvisorio MUSP perché le sedi originarie sono inagibili; alcune famiglie vivono ancora nei moduli abitativi provvisori, i MAP, e altre in sistemazioni autonome e alternative. Se a tutto questo si aggiungesse la chiusura del Pronto soccorso e, più in generale, la umiliante riconversione del Presidio ospedaliero, temo che l’insofferenza popolare possa esplodere.
Purtroppo il Consiglio regionale è di fatto escluso dalle decisioni in materia sanitaria che vengono assunte, nella sua esclusiva solitudine, dal Presidente tramite atti commissariali. Per questa ragione ho investito della problematica un mese fa il Prefetto di Pescara affinchè conduca un’azione di sensibilizzazione nei confronti del Presidente, al fine di mantenere un clima di tranquillità e serenità tra la popolazione. Ovvero il Prefetto convinca il Presidente della Regione a chiedere una deroga all’applicazione del Decreto Lorenzin, come già avvenuto per altri territori della nostra regione, inseriti come aree svantaggiate, fattispecie assolutamente riferibile a Popoli proprio perché ferita dal terremoto del 2009 e comunque inserita a pieno titolo nel cratere sismico.
Forza Italia non lascerà nulla di intentato pur di salvare un presidio sanitario che è presidio di vita e di sicurezza sul territori e per tale ragione stamane abbiamo organizzato la prima ‘occupazione’ della struttura, incontrando medici, infermieri, operatori sanitari che ci hanno stretto la mano esprimendoci gratitudine per aver voluto iniziare una battaglia difficile contro il muro delle Istituzioni sorde al principio sacrosanto ed elementare del diritto alla salute, e per non averli lasciati soli, ma di essere al loro fianco a difendere il territorio. Nei prossimi giorni siamo pronti a tornare istituendo un vero presidio fisico fisso e chiamando alla mobilitazione tutti i cittadini”.
“In questi mesi abbiamo mantenuto il giusto e corretto profilo istituzionale cercando di fare proposte concrete e facilmente attuabili sull’ospedale”, afferma il sindaco Concezio Galli, “anche tenendo conto dei vari aspetti riguardanti la riorganizzazione sanitaria regionale.
La nostra non è una battaglia di campanili, ma la difesa di una possibilità di mantenere ancora un ruolo di riferimento per la sanità del Centro Abruzzo”.