Pescara. “La giunta Testa non ha nessuna intenzione di stabilizzare i 66 lavoratori precari della Provincia, giunti ormai ai loro ultimi giorni di lavoro”. E’ la conclusione a cui giungono i consiglieri provinciali Pd e IdV all’indomani della riunione convocata dal presidente Guerino Testa.
“Ricordiamo a Testa” tuonano, infatti, i consiglieri “che sarà sua la responsabilità sia dei disservizi che deriveranno da tale scelta a partire da martedì prossimo, sia quella degli ingenti danni economici a cui la sua emministrazione sta di fatto esponendo l’ente e quindi tutti i cittadini, per pagare risarcimenti milionari che Testa considera “non sicuri” solo perché lontani nel tempo”.
IdV e Pd non considerano accettabili le motivazioni addotte durante la riunione. Più in particolare, sembra che entrambi i gruppi consiliari siano venuti a conoscenza dell’esistenza di fondi per la stabilizzazione destinati, a detta del presidente della Provincia, “ad altre non meglio specificate emergenze, di cui non vi è traccia negli impegni ufficiali della Provincia. Il personale dell’ente che dovrà andare a rimpiazzare i posti occupati dai precari senza alcuna procedura di regolare mobilità interna,lo farà lasciando scoperti i propri posti e, gravissimo, senza una competenza specifica per quelli che andranno a occupare, requisito indispensabile per far funzionare settori come i centri per l’impiego, la formazione professionale, la biblioteca, l’eurosportello che da martedì rimarranno sguarniti delle professionalità dei precari, maturate negli anni, ma soprattutto capaci di dare risposte alle migliaia di utenti del territorio o di gestire opportunità proficue, con progetti per l’occupazione e il lavoro. Nascondere tutto questo dietro la scelta tardiva fatta dall’ente è del tutto irresponsabile: nessun approccio “etico” è stato usato nel decidere il destino di uomini e donne formati e integrati dalla Provincia di Pescara, eticità di cui non abbiamo sentito eco nemmeno nei toni usati dal segretario generale della Provincia contro le alternative proposte dai lavoratori, toni spesso più politici che tecnici per giustificare la scelta di inefficienza verso cui naviga la giunta provinciale. Ma tutto questo a Testa sembra non interessare, nemmeno il rischio concreto che a fronte della scelta di mettere alla porta i lavoratori, si possa delineare anche una responsabilità patrimoniale dei dirigenti che l’hanno resa possibile. L’unico interesse è ignorare diritti e professionalità che rendono efficienti servizi rivolti territorio: un atteggiamento gravissimo per chi ama presentarsi come Provincia “Utile””.