Chieti. La telenovela del nuovo polo di cardiochirurgia di Chieti si conclude con poche sorprese e soprattutto con poche novità apparenti. Il grande scontro in seno al centrodestra parte il 23 agosto quando il Consiglio Comunale di Chieti approvò all’unanimità un ordine del giorno in difesa del nuovo polo di eccellenza di cardiochirurgia. Dopo poco l’assessore regionale Mauro Febbo intervenne definendo inutile la palazzina in costruzione di cardiochirurgia secondo lui destinata ad ospitare gli uffici della Asl e un centro di ricerca sull’invecchiamento. A quel punto l’Udc ed altri centristi della maggioranza si ribellano contro l’atteggiamento di Febbo e stilano un documento politico di rivendicazione della loro autonomia (o richieste?). Il Sindaco, Umberto Di Primio dopo aver inviato una lettera a Chiodi, dopo lunghi silenzi avrebbe minacciato il ritorno al voto dopo i continui battibecchi all’interno del centrodestra.
Terminate le vacanze tre giorni fa arriva a Chieti l’assessore regionale alla sanità Lanfranco Venturoni e sentenzia: “Cardiochirurgia rimarrà, ma il progetto ambizioso della sala operatoria open – space non si farà”.
Tanto rumore per nulla? Tutto il centrodestra si ricompatta dopo la visita di Venturoni ma “Perché la maggioranza – si chiede il segretario del Pd Enrico Iacobitti – gioca al proprio interno prove di forza personali strumentalizzando scelte amministrative e politiche d’interesse strategico per Chieti e l’Abruzzo. Amministrare e decidere dello sviluppo di una intera comunità specie intorno a beni come il diritto alla salute non è un gioco, non è il gioco dell’oca”.