Ortona. “Un no secco ed incondizionato alla creazione di una mega discarica di lavorazione dell’amianto nella zona di Villa Pincione”. E’ questa la posizione del circolo Italia dei Valori di Ortona che ribadisce la forte contrarietà ad un progetto che “vedrebbe un’intera zona, ad alta densità di popolazione, soccombere per l’interesse di un singolo”.
Una situazione “scandalosa” come la definisce il segretario del Circolo Valentino Di Carlo. “E’ grave da un punto di vista umano,in quanto le tante popolazioni che circondano quella zona avevano creduto che si era giunti alla risoluzione del problema, ed anche da un punto di vista politico in quanto ciò ci fa capire che esiste una forte divisione all’interno dei gruppi della maggioranza che evidentemente non concertano le scelte tra di loro. Dove sono finiti i proclami del consigliere Nasuti e dell’assessore Febbo?”.
Secondo Di Carlo, il dato peggiore è “l’assenza perpetua dell’amministrazione comunale, capace solo di organizzare notti bianche senza occuparsi per una politica d’interesse generale,infatti su questa vicenda le posizioni della maggioranza praticamente non sono emerse”.
Il segretario del circolo Italia dei Valori, infine, annuncia la partecipazione all’incontro promosso per questa sera dall’associazione No alla discarica amianto, per continuare a dare un sostegno “alla gente di quel territorio come abbiamo fatto dall’inizio della vicenda”.
Fortemente critico anche il consigliere regionale dell’IdV Cesare D’Alessandro, che torna ad attaccare l’assessore regionale Mauro Febbo.
“Se il 13 agosto è stata pubblicata la legge che blocca i procedimenti di rilascio di nuove autorizzazioni alla gestione di discariche contenenti rifiuti di amianto, perché il 3 settembre è stata rilasciata l’autorizzazione per la discarica di Ortona?” si chiede. “La discarica di Ortona doveva essere bloccata dalla Giunta regionale, secondo il solenne impegno assunto da Chiodi a gennaio 2010 di fronte all’intero Consiglio regionale. Se ad oggi non è stato ancora fatto, anzi è avvenuto l’esatto contrario, e Chiodi e Febbo non se ne sono accorti, è meglio che cambino mestiere; se i motivi sono ben altri, sia chiaro che li chiameremo a rispondere delle loro pesanti responsabilità. Per i cittadini di Ortona c’è solo la prospettiva di una discarica di amianto da 270mila metri cubi, autorizzata il 3 settembre scorso. A Febbo chiediamo di non ingannare i cittadini ortonesi”.