Chieti, Paolini (IdV): “La Asl discrimina i disabili”

paoliniChieti. Il Consigliere regionale dell’Italia dei Valori Lucrezio Paolini ha depositato oggi un’interrogazione urgente, indirizzata all’assessore regionale Lanfranco Venturoni, per denunciare comportamenti discriminatori a danno dei disabili della provincia di Chieti.

“I disabili in terapia in alcuni istituti di riabilitazione della provincia di Chieti” scrive Paolini in una nota “sono vittime di un comportamento ingiustificabile della Asl di Chieti, che ne lede i diritti fondamentali”.

Il consigliere regionale si riferisce in particolare ai disabili che si avvalgono di cure riabilitative nell’Istituto Santa Caterina di Francavilla al Mare, molti dei quali sono stati convocati telefonicamente e invitati a presentarsi per una visita negli uffici della Asl. “Agli stessi, però, nessuno si è premurato di comunicare che la visita aveva come fine la rivalutazione dell’invalidità, la qualità e la quantità delle cure da erogare. L’assenza di questa informativa, necessaria e dovuta, ha fatto sì che gli interessati si presentassero non accompagnati da un sanitario di fiducia, come invece era nel loro diritto. Per di più l’esito della visita è stato comunicato solo all’Istituto, senza che i diretti interessati ne fossero messi a conoscenza dalla Asl e senza che venissero spiegati i motivi della decisione; in molti, quindi, hanno appreso solo a cose fatte della decurtazione di ore riconosciute per la terapia”.

Con l’interrogazione presentata questa mattina, Paolini e il gruppo dell’IdV chiedono, quindi, all’assessore Venturoni un intervento diretto. “Si tratta di un comportamento illegittimo e discriminatorio” aggiunge “attuato nei confronti di soggetti disabili, ai quali viene negato il diritto alla continuità di cura e riabilitazione. Ancora una volta a pagare la crisi in cui versa la sanità abruzzese sono chiamate le categorie più deboli, in questo caso i disabili. Per evitare che siano sempre gli stessi a pagare dobbiamo pretendere con forza che siano mantenuti i livelli essenziali di assistenza, nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, della qualità delle cure e della loro appropriatezza”.

 

 

 

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