Secondo i due, a muovere la maggioranza sarebbe la consapevolezza che “l’aria è già cambiata”, come apostrofa la Canosa e che, quindi, avrebbe necessariamente portato il centrodestra a ricominciare nell’opera di campagna elettorale. “Manifesti, volantinaggi e riunioni fatti da loro che sono al governo” spiega, infatti, nel merito “rappresentano una novità assoluta e svelano lo stato di difficoltà in cui si sono già cacciati. Vuol dire che siamo riusciti a sensibilizzare i cittadini sul loro immobilismo. Seguendo le orme del loro capo, il cavaliere, tentano di recuperare credibilità con un’operazione di marketing del tipo “stiamo lavorando per voi” ma è solo di rattoppo. Del resto la storia insegna che uno più è in difficoltà più gli annunci sono roboanti. Non serve la manovra e poi serve; non metteremo le mani nelle tasche degli italiani e le famiglie non arrivano a fine mese; non chiuderemo gli ospedali e poi sappiamo bene cosa sta succedendo. E potremmo continuare con Napoleone che doveva vincere in Russia, Hitler chiuso nel bunker a predicare vittorie imminenti, Stalin e la capacità di resistere a tutti i costi. Tutti afflitti da un insano distacco dalla realtà. Anche come metodi ci siamo: Etelwardo Sigismondi il terribile ci intima, addirittura, di tacere per sempre. E invece ci dovrebbe elencare cosa hanno fatto sino ad ora. Ma noi non staremo ne zitti e ne fermi, stia tranquillo”. Di Giuseppe promette, infatti, di continuare a lavorare per il bene dei cittadini, cominciando ad essere più presenti in Provincia e ad occuparsi dei territori.