Tagliacozzo. A Tagliacozzo, nel cuore della comunità attenta al sociale, è stata ingaggiata una dura battaglia contro il tempo. Il primo cittadino della città d’arte marsicana, Maurizio Di Marco Testa, chiama a raccolta i sindaci del comprensorio marsicano a difesa del progetto ‘Radar’, partorito dalla Casa Famiglia per disabili over 40 ‘Dopo Di Noi’ e giunto quasi al tramonto.
La casa dell’integrazione fra abili e diversamente abili ha numero civico a Tagliacozzo ed è a rischio sopravvivenza. Nel mese di aprile prossimo, il progetto sperimentale ‘Radar’, avvalorato dalla Regione Abruzzo circa un anno fa e rivolto alla tutela e alla custodia delle disabilità adulte gravi, sta per volgere al termine. Gli 8 disabili over 40 ospitati nella struttura marsicana, quindi, non potranno più vedere la luce di un giorno migliore a causa della fine del progetto. Eppure: ‘dopo di noi, un futuro dovrà pur esserci’: potrebbe essere questo, forse, il pensiero comune che, ieri pomeriggio, ha unito, in un abbraccio di azioni, i primi cittadini della Marsica, scesi in campo a difesa di un presidio di serenità della disabilità.
Chiamati a raccolta dal sindaco di Tagliacozzo, i primi cittadini marsicani hanno ribadito la loro vicinanza alla causa della Casa Famiglia ‘Dopo di Noi’, l’unica – su panorama marsicano – che accoglie anche casi gravi di disabilità over 40, laddove venga a mancare il supporto fisico e psicologico di entrambi i genitori del disabile o anche di uno solo dei familiari. Il prossimo 6 aprile, la luce del progetto ‘Radar’ tramonterà. A fronteggiare questo buio sociale, lo strumento sinergico dell’adunanza dei primi cittadini del territorio marsicano, che, nella giornata di ieri, ha scelto come luogo di riunione dell’assemblea proprio l’interno della Casa Famiglia stessa.
«Lo scopo dell’adunanza dei sindaci, costituitasi nel 2012, è stato quello di far sì che i ragazzi qui ospitati continuino a vivere nella struttura, anche dopo la scadenza del progetto. Questa dimora è divenuta un presidio ludico ed interattivo per i diversamente abili di tutto il bacino marsicano», ha affermato il sindaco Di Marco Testa, portavoce primo di questa istanza sociale. Il progetto ‘Radar’ è partito grazie all’emanazione di un bando regionale, aggiudicatosi da un gruppo di 4 associazioni Anffas locali. 8 ragazzi, fra cui 6 donne e 2 uomini, hanno trovato qui un secondo nido familiare.
Ha aperto i lavori dell’assemblea, il presidente dell’adunanza dei sindaci della Marsica, il primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio. Attorno alla struttura gravitano, ad oggi, 7 operatori socio-sanitari, i quali lavorano fianco a fianco alla più parte debole della società, assieme al gruppo sezionale degli Alpini di Tagliacozzo, che ha introdotto gli speciali ospiti della Casa Famiglia alla sapienza ed alla conoscenza dell’orto didattico e della fattoria degli animali, oltre ad un ricco manipolo di volontari.
La presidente dell’Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) di eco marsicana, Domenica Di Salvatore, ha plaudito a questa estrema vicinanza del territorio. «Per fare di un’idea un miracolo, – ha detto – non basta un anno di lavoro, ed invece, grazie ad un personale ad hoc, formato dall’assistente sociale Anna, dalla psicologa Amelia e dall’educatrice Desideria, la voce della disabilità ha avuto una ragione in più per continuare ad esistere degnamente».
Più amplificatori e più microfoni, quindi, a disposizione della causa portata avanti dal sindaco della città d’arte marsicana di Tagliacozzo: i primi cittadini di Lecce nei Marsi, Castellafiume, Civitella Roveto, Scurcola Marsicana e Luco Dei Marsi hanno perorato la tutela di un baluardo del sociale e della società civile. Hanno partecipato all’iniziativa di difesa, anche i consiglieri regionali Emilio Iampieri e Gianluca Ranieri. In prima fila, il consigliere provinciale Americo Montanaro. «Questa struttura – ha concluso Di Marco Testa – è un punto esclamativo per il territorio: noi non abbasseremo la guardia: i genitori ed i familiari dei nostri ragazzi possono stare tranquilli: i loro eterni Peter Pan non abbandoneranno mai l’isola che ancora c’è».