Gianluca Fusilli, consigliere comunale Pd, ha indetto oggi una conferenza stampa per illustrare la sua visione dell’inghippo circa la ‘Pescara Parcheggi’, società cosiddetta ‘in house’, ovvero con totale partecipazione del Comune, istituita il 26 febbraio: “con una chiara scelta politica”, secondo Fusilli. L’opposizione era contraria alla convenzione per la gestione degli stalli di sosta, così come si è detta contraria ad atti successivi: i 1100 posti auto temporanei aperti sulla riviera nord, gli aumenti delle tariffe in via Silvio Pellico, il prolungamento degli orari notturni e l’istituzione dei nuovi parcheggi a tariffa in via Bologna, piazza Primo Maggio, via Gramsci e via Carducci. “Sono misure allucinanti, soprattutto da adottare in piena estate e in un momento di congiuntura economica negativa che vede in ginocchio gli operatori turistici e balneari”, afferma il capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio. “Nonostante il disaccordo”, ha proseguito Fusilli, “pensavamo che da questi aumenti derivasse un immediato introito aggiuntivo per le casse comunali, da trasformare in risorse per far fronte all’emergenza di servizi e interventi necessari alla città. Ma leggendo il testo della convenzione, abbiamo scoperto che ciò non avverrà”.
Snocciola dati e numeri, Fusilli; parla di una concessione rilasciata dal Comune alla ‘Pescara Parcheggi’ per 3600 posti per la cifra di 1.122.000 euro, approvata dal Consiglio cittadino e poi corretta a 1.922.000 euro dopo l’aumento tariffario deciso per l’area di risulta. “Una gestione degli stalli a corpo e non a percentuale”, dice Fusilli, “ciò vuol dire che agli aumenti di questo inverno e da quelli più recenti non corrisponderà un maggiore introito automatico per le casse dell’Ente, bensì solo un aumento di utili per la società che gestisce i parcheggi”. Una convenzione che cela dubbi già sul nascere. Il consigliere Pd presenta incomprensioni anche su un poco spiegabile svendita del singolo posteggio, rifacendosi alla gestione 2009, quando agiva la ‘Ecoesse’: “gli utili di un anno fa sono stati di 1,5 milioni per 3300 posti, con un ricavo medio di 450 euro a posteggio; facendo due conti con le cifre attuali, il Comune avrebbe concesso un canone sottostimato di 700/800 mila euro, rinunciando a circa 120 euro a posteggio”.
La denuncia principale è, però, questa: “Ad ogni aumento di stalli o di tariffe deve corrispondere un aumento di introiti per il Comune e di servizi per i cittadini. Non è possibile che il Comune crei una sorta di carrozzone che non paga i canoni, e ne abbiamo le prove, e che si ingrassa sulle spalle dei cittadini”. Queste prove corrispondono a note bancarie che riportano il pagamento in ritardo delle rate spettanti al Comune per la concessione: “Anche se ‘Pescara Parcheggi’ è compartecipata dal Comune resta comunque una società esterna, pertanto rispetti i regolamenti: il 5% di mora sull’importo del canone non pagato più gli interessi legali”, precisa Fusilli.
Gioca poi di anticipo il consigliere democratico, e risponde alla replica dell’assessore Fiorilli prima ancora che venga formulata: “Risponderà che ‘Pescara Parcheggi’ è del Comune e che gli utili finiscono comunque nelle casse della città, ma il Comune non ha la gestione diretta della società e incasserà gli utili solo quando ne approverà il bilancio ad aprile dell’anno prossimo, sempre se la gestione sarà efficace. Inoltre ne incasserà solo il 70%, poiché alla società verranno attribuite tassazioni Irap e Ires, cosa che non accadrebbe se l’aumento venisse automaticamente incassato dal Comune, soggetto esente da tassazione”.
Per far fronte a questa situazione, il Partito democratico presenterà una proposta di delibera consiliare di modifica della convenzione in essere per introdurre un meccanismo di adeguamento automatico del canone di ‘Pescara Parcheggi Srl’ in caso di aumento degli stalli in concessione e delle tariffe di quelli già affidati. “A più oneri per i cittadini devono corrispondere più servizi”, conclude Fusilli.
L’assessore Fiorilli replica al Pd. “Ancora una volta il Pd sforna dati e numeri imprecisi, volutamente confusi, tentando di sollevare polveroni inesistenti sulla base di calcoli ragioneristici che vanno invece lasciati ai ragionieri. L’amministrazione comunale non ha aumentato i ticket dei parcheggi, ha solo ottimizzato la sosta. Lo dimostrano gli incassi, perfettamente in linea con gli anni passati, quando la gestione dei posti auto a pagamento era affidata attraverso gare d’appalto. In altre parole, a fronte di un’estensione della sosta a pagamento, abbiamo registrato un aumento degli abbonamenti, mantenendo intatta la media degli introiti per Pescara Parcheggi, che verserà al Comune esattamente quanto è stato versato negli ultimi sei anni di governo di centro-sinistra, che ha però sempre avuto rapporti quanto meno problematici con le imprese che gestivano il settore, sino a lasciarci, lo scorso anno, la pesantissima eredità del contenzioso con Ecoesse”.
Daniele Galli