A coordinare l’evento il segretario cittadino Mirko Frattarelli che ha spiegato: “sono molto contento di come è andato l’incontro, è merito tutto della squadra con cui lavoro fatta di ragazzi e ragazze che amano la politica e cercano di capire come funziona il mondo, la partecipazione è stata numerosa nonostante il tema fosse delicato, non è facile fare politica tra i giovani in una città come Pescara, figuriamoci parlare di Finanziaria nel mese di luglio, dove i ragazzi e le ragazze della nostra città sono investiti da mille distrazioni e attività”. Ad assistere all’incontro un nutrito gruppo di giovani, molti avvicinati per la prima volta, che non hanno esitato a seguire con interesse gli interventi dei relatori, ad aprire il dibattito il Segretario cittadino e organizzatore dell’evento Mirko Frattarelli: “Questa è una manovra che uccide il paese, mentre la Lega parla di Federalismo e autonomie locali, noi ci troviamo di fronte alla politica accentratrice più pesante che abbiamo vissuto in questi ultimi anni, cultura, ricerca e scuola vengono pesantemente umiliati e il divario tra nord e sud si fa sempre più consistente, basta pensare che con la finanziaria 2010 vengono finanziate 410 scuole private, e un quarto dei fondi da destinare alla scuola sono contentrati nella sola Lombardia”.
La parte tecnica è affidata invece al Consigliere comunale Camillo D’Angelo che riporta cifre e dati interessanti sulla manovra, sottolineando come gli enti locali siano colpiti pesantemente da questa finanziaria, “Sono molto contento dell’invito e mi fa piacere parlare ad un pubblico cosi giovane, dovremmo chiedere a Tremonti perchè ha congelato gli stipendi dei pubblici impiegati fino al 2013 e perchè ha bloccato i contratti fino al 2012”.
Ha preso parola anche l’ex Presidente della Provincia Pino De Dominicis, che ha ribadito come la manovra sia ingiusta e iniqua: ” il Partito Democratico le sue proposte le ha fatte, il governo ha il dovere di prenderle in considerazione”. Nel corso dell’incontro ci sono stati gli interventi di Emilio Longhi, che ha reso chiara la connessione tra la riforma Gelmini e la manovra finanziaria e di Marco Rapino.