A ben guardare, infatti, sembra che come progettista sia indicato l’architetto Mario D’Urbano, mentre il calcolo statico e la responsabilità per la sicurezza sul cantiere, spiega il Comitato, sarebbero dell’ingegner Marco Pasqualini, dirigente in forze all’attuale amministrazione. “Pasqualini, quindi” precisa il Comitato, “ha avuto un ruolo di gestione di una pratica per la quale aveva svolto precedentemente una consulenza tecnica”.
Insomma, a preoccupare il Comitato il fatto che un edificio della dignità architettonica come l’ex Centrale del Latte di Pescara, di cui è fatta menzione diretta e indiretta in un numero considerevole di testi specialistici, sia abbattuto in poche ore senza nessun tipo di valutazione culturale o “politica”.
Nel frattempo, il Consiglio comunale di Pescara ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Maurizio Acerbo con cui si invita sindaco e giunta ad avviare la redazione di una variante per la salvaguardia del patrimonio edilizio di valore architettonico, storico e testimoniale della città.
Nel frattempo, il consigliere ha anche consegnato al presidente del Consiglio comunale il testo di una lettera che tutti i consiglieri potranno sottoscrivere ed inviare alla Sovrintendenza per richiedere un intervento urgente a tutela della facciata della ex-Centrale del Latte ai sensi del Codice dei Beni Culturali.
Acerbo e Di Biase hanno già inviato la richiesta alla Sovrintendenza regionale.