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Chieti, Giustizia Sociale scrive all’Ersi ed a D’Alfonso per scongiurare il passaggio delle reti idriche all’Aca

Chieti. Una lettera accorata per chiedere all’Ente regionale servizio idrico integrato (Ersi) ed al presidente della Regione Luciano D’Alfonso di rivedere subito l’ipotesi, più che concreta, di affidare la gestione delle reti idriche comunali ad Aca spa.

 L’iniziativa porta la firma in calce di Giustizia sociale e, in particolare, del coordinatore politico, Bruno Di Paolo, e del segretario cittadino Andrea Iezzi. Entrambi preoccupati dal possibile passaggio del servizio idrico locale all’Aca. La società pescarese che, proprio nei giorni scorsi, è stata ammessa al concordato preventivo dal Tribunale di Pescara per sanare un monte debiti che sfiora addirittura i 120 milioni di euro.

 “E’ ormai risaputo che l’azienda pescarese ha maturato debiti sul territorio regionale per circa 120 milioni di euro, di cui 69 milioni a carico dei 63 Comuni gestiti da Aca per un totale di quasi 450 mila utenti riforniti. La quota del Comune di Chieti sarebbe- affermano Di Paolo e Iezzi- di 6,2 milioni di euro con un costo aggiuntivo pro capite pari a 100 euro per ogni teatino. Parliamo di un’ulteriore “batosta contabile” per i teatini  ormai allo stremo delle forze dal punto di vista delle imposte comunali ma, soprattutto, incolpevoli della cattiva gestione idrica degli anni passati.” Da qui l’appello rivolto da Giustizia sociale all’Ersi che, restando così le cose, affiderebbe le reti idriche cittadine ad Aca. “Abbiamo sottolineato all’Ersi, e non per puro campanilismo, che la gestione delle reti idriche della città di Chieti- spiegano Di Paolo e Iezzi- dovrebbe essere appannaggio di una società del territorio teatino o almeno della sua provincia, sia per logica, in quanto il gestore della provincia di Chieti dovrebbe gestire quantomeno la città capoluogo, sia per opportunità e valutazione territoriale dal momento che le sorgenti che alimentano la nostra città si trovano a Passolanciano, ovvero sul territorio della provincia di Chieti.” Giustizia sociale ha consegnato nelle mani dell’Ersi e, di rimando, del presidente della Regione D’Alfonso, anche soluzioni pratiche per evitare che le reti idriche della città finiscano nelle mani dell’Aca. “Considerando le difficoltà di una gestione in house del Comune di Chieti chiediamo- riprendono Di Paolo e Iezzi- che la gestione finisca nelle mani di qualche società operante in Provincia come ad esempio la Sasi spa che ha basi economiche certamente più solide dell’Aca spa e risponde senza ombra di dubbio a standard organizzativi e tecnologici certamente idonei.” Ma bisogna fare in fretta. “Lo stato disastroso in cui versano le reti idriche e fognarie di Chieti richiede tempi rapidi e certi nelle riparazioni che si traducono in meno disagi per i nostri cittadini e in un progressivo rinnovamento delle condotte vetuste attraverso una massiccia campagna di investimenti e innovazione tecnologica. È questo- chiosano Di Paolo e Iezzi- quello di cui ha bisogno la nostra amata città.”