Chieti. “Le fasce tricolore non accettano lezioni da nessuno”. È quanto dichiarano i sindaci di Guardiagrele, Fara San Martino, Civitella Messer Raimondo e Palombaro, che intervengono in merito al destino dei piccoli ospedali della provincia. Secondo i primi cittadini, infatti, il governatore abruzzese, Gianni Chiodi, deve confrontarsi con i diversi sindaci quando è in ballo il piano sanitario operativo.
“Il diritto alla salute è un diritto fondamentale” afferma più in particolare il sindaco di Guardiagrele, Sandro Salvi “che prescinde dall’appartenenza politica, è il nostro diritto minimo”.
Dello stesso avviso anche Antonio Tavani, sindaco di Fara San Martino e vicepresidente della Provincia ci Chieti, che sostiene come l’emergenza a tutti i cittadini d’Abruzzo sia l’unico dovere della politica regionale.
Proprio l’impegno di Tavani in Provincia risale a più di 4 anni fa, quando portava avanti le battaglie in difesa dei piccoli ospedali in Provincia. Assieme ad altri circa trenta sindaci abruzzesi, sette presidenti di comitati civici e diverse centinaia di cittadini-utenti, nel gennaio 2007 si recò a L’Aquila a chiedere udienza all’allora presidente della Regione Ottaviano Del Turco. La battaglia è continuata in questi anni attraverso la pubblica denuncia, proposte di riforma e battaglie politiche che non si arrestano neanche oggi.
“Non possiamo accettare lezioni da chicchessia e soprattutto non da chi rappresenta un partito che ha buttato l’Abruzzo nella vergogna dello scandalo della sanità” ribadisce con forza Tavani anche a nome di sindaci ed ex sindaci che hanno combattuto per anni questa battaglia. “ Se c’è la possibilità di salvare anche solo un servizio negli ospedali di Casoli e Guardiagrele oggi è che i sindaci del territorio siano uniti e che Camillo D’Alessandro stia zitto. Se oggi la politica deve assumersi le proprie responsabilità, deve farlo confrontandosi con il territorio, restituendo la giusta importanza alla fascia tricolore perché i Sindaci restano un fulgido esempio di democrazia compiuta. Ribadisco ancora una volta, come fatto anche nell’ultima conferenza stampa in Provincia del 19 luglio scorso, che se il Presidente Chiodi ha il potere e la possibilità di governare il Piano Sanitario, deve farlo confrontandosi con i Sindaci. Continueremo a batterci per questo. I cittadini, tuttavia, non dimenticano le motivazioni per cui siamo stati chiamati ad eleggere il nuovo consiglio regionale nel dicembre 2008. Se infatti si dovesse tornare alle urne domani rifarei la stessa scelta di due anni fa, quella di sostenere il progetto di Gianni Chiodi”.