Secondo Castricone, infatti, la provincia di Teramo sarebbe quella meno colpita dai tagli decisi dal governo regionale. “Se il taglio medio ai posti letto pubblici in Abruzzo è pari al 23%” spiega, infatti, il segretario, “nelle province di Pescara e Chieti c’è stato un taglio pari al 30%, del 23% nella provincia de L’Aquila e solo del 15,8% a Teramo. E’ fin troppo evidente che il peso di Chiodi e Venturoni è riuscito a far pendere la bilancia dei tagli tutta dalla parte di Pescara e Chieti, salvaguardando così il loro orticello e confermando una politica regionale dove tutto il resto che non è Teramo non conta”.
Tutto ciò, aggiunge Castricone, “è ancor più grave se si pensa che questo si è verificato solo perché non si è voluto tagliare neanche un posto al privato, sbilanciando così il rapporto pubblico-privato sempre più a favore dei secondi, visto che se prima il rapporto era di un posto letto privato ogni 6 pubblici, oggi, con questo nuovo piano, il rapporto è di un posto letto privato ogni 5 pubblici. Questa organizzazione della sanità in Abruzzo, oltre ad essere pessima, è anche figlia dei troppi interessi che questo governo ha voluto tutelare, proprio per questo o si torna indietro e si ridiscute tutto, altrimenti per Chiodi e Venturoni saranno tempi di proteste pubbliche da parte dei sindaci e degli abruzzesi che di certo non potranno tacere di fronte alla vergogna di questo piano operativo che produrrà drastici tagli di servizi e reparti con il serio rischio di non produrre alcun risparmio”.