Chieti. “Ancora una volta il sindaco di Chieti ostenta la propria visione distorta di ogni qualsivoglia principio di uguaglianza e di inclusione sociale, questa volta addirittura per vie ufficiali”.
Si legge così in una nota de L’Altra Chieti, che prosegue: “Di ieri la sua lettera ai sindaci con la quale inneggia alla famiglia tradizionale composta da uomo e donna, dimenticando che forse alcuni dei suoi concittadini, se non anche suoi elettori, in questi giorni attendono finalmente il riconoscimento di diritti civili, quali, fra i più, l’assistenza ospedaliera reciproca. Senza contare, poi, che il Sindaco non sembra ricordare che il Ddl Cirinnà riguarda anche le coppie eterosessuali che intendono formalizzare il loro rapporto al di fuori dell’egida matrimoniale. Suscitano sconforto le parole della missiva in questione, sconforto ancor più forte dopo che sabato scorso in largo martiri della libertà la cittadinanza ha dimostrato come il tema delle unioni civili sia, oltre che sentito, un provvedimento di civiltà. Con quelle parole, il Sindaco si dimostra cieco anche davanti ai suoi concittadini, che richiedono sacrosanti diritti, come sta succedendo in tutta Italia. Quelle dichiarazioni, purtroppo, indicano già la via che verrà seguita dalla maggioranza di centrodestra teatina in consiglio comunale quando sarà tempo di votare la mozione, presentata dal capo gruppo de L’Altra Chieti Enrico Raimondi, per l’istituzione del registro comunale delle unioni civili. Noi, di certo, non ci faremo intimorire perché sappiamo che i solidi principi, che richiama il Sindaco, non sono gli assiomi sulla famiglia tradizionale ma il rispetto dell’altro, della persona nella sua dignità umana”.
“Il quadro che ci circonda è allarmante – conclude a nota – a livello nazionale, il PD è diviso al suo interno e, questa volta, non sfoggia i suoi soliti colpi di maggioranza per l’approvazione del decreto ma invoca la libertà di coscienza; a livello regionale, il PD appoggia una risoluzione di Forza Italia, a firma Paolo Gatti, contro il fantasma del “Gender” nelle scuole; infine, a Chieti, il nostro Sindaco, prima su Facebook ed oggi tramite lettera ai Sindaci, dichiara la sua contrarietà al riconoscimento di diritti civili. Ci solleva, però, la risposta della cittadinanza a largo martiri della libertà e in tutta Italia di sabato scorso. Questa è la società moderna, solidale e laica che vogliamo, perché le persone nel 2016 non possono vedersi negati dei diritti per via dell’orientamento sessuale”.