Lanciano. “Nel silenzio si stanno consumando tagli decisivi per la sanità del Basso Abruzzo”. Secondo Leo Marongiu, segretario comunale del Pd di Chieti, “nonostante l’offerta sanitaria della ex Asl di Lanciano/Vasto già da due abbia raggiunto la soglia dei 3 posti letto per mille per abitante, oggi si arriva a meno di due con la chiusura di Casoli, Gissi, Guardiagrele e la sforbiciata netta per gli altri ospedali presenti”.
Marongiu spiega che il piano Caporossi per Lanciano prevedeva oltre 250 posti letto.
“Oggi si chiudono i cosiddetti piccoli ospedali che tanto strategici sono per la nostra sanità, con liste di attesa lunghissime e non si compensa neanche la chiusura di questi con un’offerta posti letto sufficiente per gli altri ospedali. Per l’ospedale di Lanciano significa la lenta trasformazione in un cronicario, senza possibilità di eccellenze o media sanità. Altro che nuovi ospedali. A cosa servirebbe oggi costruire un nuovo ospedale di comprensorio con 173 posti letto e 120 mln di spesa programmata?”.
Secondo il segretario comunale, “Chiodi e Venturoni sono responsabili di una gestione autoritaria della sanità, dove la chiusura della ex Asl Lanciano/Vasto è stata solo una chiusura politica, che non ha garantito alcun risparmio o migliore efficienza. Preoccupa, tuttavia, la perdita totale di autorevolezza politica dei rappresentanti di centro-destra della provincia di Chieti, esclusi dai giochi ma colleghi di Partito di chi ci sta portando a quella che non è più una commedia ma una tragedia”.