Come si legge, infatti, nella nota, “quanto alle competenze e alle possibilità di intervento diretto del Ministero della Giustizia va rilevato, nel caso concreto, che le risorse disponibili per l’edilizia giudiziaria sono esaurite, non essendovi stato alcun rifinanziamento, negli ultimi anni, dei relativi fondi presso la Cassa Depositi e Prestiti e, pertanto, appare allo stato preclusa la possibilità di finanziare opere di edilizia giudiziaria in favore degli uffici giudiziari menzionati. L’unica iniziativa, ad oggi, possibile è l’acquisizione in locazione, da parte del Comune, di nuove strutture dove dare adeguata sistemazione agli uffici giudiziari”.
Tenaglia contesta la risposta, che definisce “assolutamente insufficiente”. “Il governo Berlusconi si lava le mani del problema lasciando il tribunale di Chieti al suo destino” afferma , infatti, in merito. “A questo punto il commissario per la ricostruzione Chiodi dica se fra le risorse di cui dispone ci sono fondi per il tribunale di Chieti”.
Secondo Legnini, si tratta di una vera e propria “dichiarazione di abbandono da parte del centrodestra nei confronti del tribunale di Chieti: la situazione in cui sono costretti a operare magistrati, addetti alla cancelleria, avvocati e cittadini è assolutamente inaccettabile. Purtroppo le nostre preoccupazioni si sono rivelate fondate: a distanza di 15 mesi dal sisma, per recuperare il tribunale di Chieti non ci sono progetti, né risorse e neppure un’idea cui attingere. È una gravissima responsabilità del centrodestra e il presidente Chiodi non può continuare a fuggire da queste responsabilità”.