Pescara, ciclone su Festival D’Annunziano

Pd_Pescara_Del_Vecchio_Pescara. Accuse pesanti e precise. Conflitto d’interessi e sospetta procedura amministrativa. A levarle è il gruppo comunale Pd all’indirizzo della Giunta Albore Mascia per la gestione del Festival D’Annunziano. Enzo Del Vecchio ha oggi capitanato i suoi in una conferenza stampa al vetriolo, dalla quale sono spuntate fuori più di una anomalia nell’iter burocratico connesso all’evento.

 

 


Nomine, direttori artistici, supervisori, simboli, ditte coinvolte: vari e incrociati fra loro sono i punti poco chiari della vicenda. Del Vecchio l’ha spiegata, e documentata, secondo la sua evoluzione cronologica, partendo da una considerazione economica: “Siamo di fronte ad una sproporzione enorme di spese per una manifestazione che deve partire il 24 luglio ma della quale non si conosce ancora nulla in modo chiaro”.
È bene procedere step-by-step, seguendo il ragionamento del consigliere. Il festival è da sempre presente nel programma di governo di Mascia (par. 8.3.2. “La città dell’arte e dello spettacolo”). Il 5 novembre 2009 viene costituita l’associazione ‘D’Annunzio Festival’, con sede legale presso l’ex Aurum, struttura comunale: soci sono il presidente tesoriere, Stefano Angelucci Marino, Carmine Marino e Rosa Gesini, come da statuto presente nella relativa delibera comunale. Il 27 gennaio 2010 la ‘D’Annunzio Festival” presenta al Comune (prot. 10703), alla Provincia e alla Regione un progetto per la realizzazione del ‘D’Annunzio Festival 2010’, è già salta la mosca al naso di Del Vecchio: “Non solo c’è la coincidenza tra l’associazione e il progetto del programma di governo, ma addirittura nella stessa nota propositiva l’associazione scrive che la manifestazione si terrà a Pescara dal 24 al 31 luglio, anche se poi la Giunta nella delibera del 22 aprile  deciderà ‘approssimativamente’ per l’ultima settimana di luglio”, afferma.
La Giunta prende così atto del progetto dell’Associazione e demanda l’organizzazione al Dirigente del settore Cultura, Dott. Germano Marone, con possibilità di avvalersi dell’Associazione. Si arriva così al 7 giugno, quando il sindaco decreta la nomina di un collaboratore presso il ‘Settore Gabinetto del  Sindaco’ per meglio supervisionare il coordinamento del festival. Viene nominato Stefano Angelucci Marino, ovvero lo stesso presidente dell’associazione, con contratto D1: ciò vuol dire uno stipendio da 2500 euro mensili. E Del Vecchio punta nuovamente il dito: “In questo periodo il sindaco si diverte a rimpinguare il suo staff, per di più il contratto in questione ha termine il 31 dicembre quando il festival dura una sola settimana. Una spesa inspiegabile e superflua visto che già opera in merito e viene pagato il consulente dell’assessore Seller, Silvano Console”.
Partono da questo preciso punto i sospetti del Pd sulla procedura amministrativa e sul conflitto d’interesse. La documentazione di Del Vecchio prosegue nel riportare che il 14 giugno il Dirigente Marone comunica al sindaco e all’Assessore alla Cultura di aver preso in considerazione la proposta di Stefano Angelucci, come presidente della ‘D’Annunzio Festival’ e di averla confrontata con il supervisore del festival per determinare la fattibilità, ovvero sempre Stefano Angelucci: promotore e approvatore allo stesso tempo. È un fiume in piena Del Vecchio, e non tralascia niente: “In ballo c’è anche una sfida nel nome del Vate per chi realizza e dona al Comune il simbolo più bello”, ironizza. Oltre il logo per l’anno D’Annunziano realizzato da Console, il 21 giugno il Comune registra la donazione del marchio “D’Annunzio Festival’ da parte sempre di Stefano Angelucci, nella veste però di presidente dell’Associazione “Teatro nel Sangro”. Sulla fronte di Del Vecchio sembra esserci scritto: “e siamo a tre”, ma apertamente si oppone sul titolo gratuito della concessione del marchio, infatti dichiara: “Il provvedimento non doveva comportare impegno di spesa per il Comune, ma lo stesso 21 giugno il Dirigente Marone e Stefano Angelucci si sono recati dal notaio sancendo la volontà filantropica di Angelucci della donazione, ponendo le spese dell’atto notarile a carico del Comune: si crea quindi un debito fuori bilancio”.
Il festival prende quindi il nome dal marchio donato, ‘D’Annunzio Festival Internazionale arts Festival’, grazie ala delibera 521 del 22 giugno, la quale approva anche il programma artistico per la spesa di 171,500 euro e demanda al Settore competente ogni adempimento per l’acquisizioni di servizi e prestazioni. La spesa complessiva è quindi approvata per 233mila euro, finanziati dal bilancio comunale 2010.
L’ultima perla inanellata da Del Vecchio riguarda una competenza che Angelucci si sarebbe auto attribuito. Il 23 giugno, Angelucci comunica al Dirigente del Gabinetto del Sindaco, Sig. Molisani, la necessità di un’agenzia di comunicazione per l’organizzazione del festival; ma fa di più, e indica di sua diretta iniziativa cinque ditte idonee al servizio (Melamous, Vision Group, Strike, Ludago e Studio Luce). L’atto n° 87 firmato da Molisani individua la ditta incaricata tra le suddette cinque, per un importo di 23mila euro, e nomina Stefano Angelucci Responsabile Unico del Procedimento. “Angelucci è passato illecitamente da supervisore a gestore diretto per l’individuazione delle ditte. La sua nomina come Responsabile Unico del Progetto è l’ennesima illegittimità in quanto non è dirigente di ruolo del Comune e come tale non può essere nominato RUP.”, continua Del Vecchio.
“Dicono di aver contenuto le spese e poi nominano due supervisori, quando il Regolamento Comunale consente di ricorrere a consulente esterne solo qualora non ve ne fossero di interne adeguate, e nel Servizio Cultura vi sono 1 dirigente e due funzionari D4, quindi competenti; ciliegina sulla torta: nel programma del festival è prevista la proiezione di due film affidata alla Bestservice, società che fa capo a Console, il consulente dell’assessore Seller”, prosegue a valanga il consigliere, che poi conclude: “Circa 300mila euro complessivi, organizzazione più retribuzioni di Angelucci e di Console, rappresentano quanto di peggio questa Amministrazione potesse partorire in tema di cultura”.

Si accoda una serie di commenti a pioggia dei vari consiglieri all’opposizione. Alessandrini: “Stupisce che nonostante le centinaia di dirigenti comunali si sia data ancora una volta l’opportunità a professionisti esterni. Non stupisce invece la pratica del conflitto d’interesse, molto diffusa tra il centro-destra”. Di Nisio: “Parliamo dell’intervento culturale più importante di questa Giunta, e avviene in totale assenza dell’assessore Seller”. Marchegiani: “scorrendo il programma, appare con evidenza che, dietro lo spettacolo di facciata, manca un progetto originale e omogeneo, l’impressione che se ne ricava è che il nome e la figura di D’Annunzio vengano qui strumentalizzati, siano usati per fini meramente propagandistici e, peggio ancora, per elargire soldi agli amici e agli amici degli amici”. Diodati e Corneli: “Seller, 4mila euro, Angelucci e Console, 2500 euro: solo per il loro stipendi si spendono 10mila euro al mese per la cultura, e i risultati sono, purtroppo, questi”.

 

L’assessore Seller: opposizione confusa , disinformata e provinciale. Da sagra di paese. L’assessore alla cultura presenta, a mezzo scritto, la sua inevitabile replica, difendendo la legittimità e la trasparenza dell’Amministrazione. “Imprecisa, volontariamente confusa e decisamente poco informata l’opposizione di centro-sinistra in merito al Festival Dannunziano e agli incarichi conferiti nell’ambito della manifestazione”, questa la definizione data da Elena Seller, la quale precisa, anch’essa, punto per punto: “Stefano Angelucci Marino non riveste la carica di ‘direttore artistico del Festival’, ruolo per il quale avremmo dovuto espletare una regolare gara, ma è il ‘consulente degli aspetti culturali delle attività di Governo’, in altre parole si occuperà di tutti gli aspetti artistici e culturali dell’amministrazione sino al prossimo 31 dicembre. La cessione del logo non ha comportato alcuna spesa per l’Ente, neanche quelle notarili; infine il signor Marino non ha partecipato alla gara per l’individuazione della ditta che gestirà la comunicazione del Festival, gara espletata esclusivamente dai funzionari di ruolo interni all’Ente, come ravvisabile dalle carte, dunque non c’è stata alcuna illegittimità”.

E anche l’assessore fonda le sue ragioni sulle carte: “Tali condizioni sono tutte rintracciabili nelle carte redatte nella massima trasparenza dall’amministrazione comunale, carte che il Pd, nella sua quotidiana caccia alle streghe, non ha saputo evidentemente leggere”. Ma se le carte sono le stesse, la ragione da quale parte pende? Critiche anche per i toni della conferenza di stamattina: “Una conferenza che in realtà ci aspettavamo, a sottolineare il provincialismo di una frangia politica che non riesce a superare la barriera della sagra di paese e tenta di gettare l’ombra del sospetto su un progetto partorito da un governo che ha l’obiettivo di consentire a Pescara di fare quel salto di qualità che in sei anni è mancato”, commenta la Seller.

Il dovere di cronaca impone la stessa procedura: l’analisi passo-passo dei punti contestati, spiegati dalle parole dell’assessore Seller. Le nomine di Stefano Angelucci Marino: “L’artista non è ‘supervisore’ o direttore artistico del Festival: per tale ruolo, infatti, l’amministrazione avrebbe dovuto fare un bando. Angelucci è stato invece incaricato come da articolo 90 quale ‘consulente degli aspetti culturali delle attività di Governo’ con durata sino al 31 dicembre e uno stipendio pari a 2.500 euro mensili lordi; nell’ambito di tale incarico Angelucci si occuperà anche delle edizioni del Festival Dannunziano, con compiti ben precisi: ossia promozione di iniziative atte alla elaborazione del programma artistico dell’edizione 2010; cura degli adempimenti tecnico-funzionali finalizzati all’attuazione degli eventi del festival; predisposizione di un percorso culturale e intellettuale per la definizione del tema dell’edizione 2011 e dei contenuti artistici a esso attinenti. E anche per il Festival è evidente che il lavoro non poteva ridursi ai sette giorni di iniziative, ma piuttosto prevedevano l’impegno di Angelucci per la fase preparatoria-organizzativa e anche per il consuntivo successivo alla manifestazione stessa”. Il logo D’Annunziano:” E’ vero che Angelucci ha ceduto gratuitamente al Comune il logo del Festival Dannunziano, è falso sostenere che l’atto notarile relativo a tale cessione abbia determinato una spesa fuori bilancio per il Comune, visto che l’atto è stato redatto gratuitamente”. Le agenzie di comunicazione : “nessuna proposta è partita dal signor Angelucci Marino nella scelta delle cinque agenzie da invitare al bando, piuttosto è stato il Dirigente del Gabinetto del sindaco a chiedere a Marino il nome di cinque agenzie tra cui effettuare una gara a evidenza pubblica, pure non obbligatoria per gli incarichi inferiori a 20mila euro. Con la determina n.87 il Dirigente comunale non ha individuato la ditta stessa, come ha affermato erroneamente il Pd, ma ha piuttosto comunicato di voler effettuare la gara che si è poi svolta regolarmente alla presenza esclusivamente di funzionari di ruolo interni del Comune, gara alla quale invece non ha preso parte lo stesso Angelucci Marino”.

Queste quindi le parole di Elena Seller, che conclude la nota affermando: “E’ dunque evidente che non ci sono profili di illegittimità e l’intera procedura si è svolta nella massima trasparenza, mentre si continuano a intravedere chiari profili diffamatori nelle affermazioni del Pd, nell’intento di oscurare un evento che invece avrebbe dovuto vedere la partecipazione entusiasta di tutte le forze politiche del territorio. Ma tant’è: il livore del Pd continua a rivelarsi un boomerang, utile solo a far rimediare figuracce all’intero partito”.

Del Vecchio rincara la dose. Il piatto è ricco e la polemica, inevitabilmente, monta. Enzo Del Vecchio questa mattina, con una nota, aggiunge frecce al suo arco e carte sul tavolo. Il consigliere Pd continua il suo attacco all’organizzazione del Festival D’Annunziano sottolineando come essa abbia agito sottobanco, dichiarando: “Completamente all’oscuro di questa manifestazione non solo la Città ma anche la sua massima espressione democratica rappresentata dal Consiglio comunale e dalla Commissione consiliare della Cultura che pure, sotto la presidenza di Augusto Di Luzio, risulta particolarmente impegnata. “.

Di questa vicenda, a scottare di più è la questione ‘incarichi’. Dopo la mezza smentita dell’assessore Seller, Del Vecchio reagisce e ne presenta altri due che, con lavoro certosino, è andato a scovare tra le carte del Comune. “Pensavamo di aver letto tutto e di aver comunicato alla Città l’immenso sperpero di denaro pubblico che questa amministrazione ha posto in essere con la sarabanda di incarichi e contratti di consulenze per il Festival D’Annunziano”, prosegue Del Vecchio, che porta alla luce altri due consulenti nominati dal Comune, “nel mare di atti che sono stati predisposti ci è sfuggito quello che riguarda direttamente anche la sig.ra Gesini Rosa che, appena due giorni dopo la firma del decreto, da parte del Sindaco Mascia, con il quale si nomina il sig. Stefano Angelucci Marino, convivente della Gesini – nonchè socia dell’Associazione D’Annunzio Festival –  collaboratore con funzioni di ‘indirizzo, coordinamento e sovrintendenza alle edizioni del festival dannunziano’, riceve dal dirigente del Settore Cultura, Dr. Germano Marone, l’incarico di ‘supporto tecnico-amministrativo alla struttura operativa comunale, compiti di segreteria organizzativa, collegamento con operatori ed organismi pubblici e privati’ “. Un contratto da 133 euro al giorno, spiega: ” Dalla lettura della determina dirigenziale n. 94 del 09.06.2010 si evince che alla sig.ra Gesini verrà corrisposto un compenso giornaliero di €. 133,00 per un massimo di 30 giorni lavorativi da svolgersi nell’arco di tempo compreso tra la data di esecutività della determina ed il 31 agosto c.a.”.

Il secondo, quindi il quarto in totale, con una figura da promoter: “Con lo stesso provvedimento il Dirigente comunale attribuisce anche l’incarico di ‘gestione delle relazioni con gli operatori della pubblicità, ideazione e sviluppo dei messaggi promozionali, cura delle proposte turistiche’ alla sig.ra Antonella Maione. A quest’ultima viene fissato un compenso giornaliero di €. 100,00 per un massimo di 30 giorni lavorativi da svolgersi nell’arco di tempo compreso tra la data di esecutività della determina ed il 31 agosto c.a.”. Del Vecchio conclude e tira le somme, parafrasando Totò: ” è il totale che fa la somma; e la somma di questi ulteriori incarichi fanno altri 6.990,00 euro”.

Scontro aperto, ormai, tra Del Vecchio e la Seller, e mentre si svuotano le casse del palazzo di Piazza Italia, tra i due è ufficialmente partita la battaglia più calda dell’estate 2010, da giocare tra cifre e dichiarazioni. Questa l’ultima ‘mossa’ di Del Vecchio: “Riepiloghiamo: Dr. Silvano Console ,collaboratore dell’ufficio di segreteria dell’Assessore alla cultura Dott.ssa Seller; Dr. Stefano Angelucci,collaboratore del Sindaco con funzioni di ‘indirizzo, coordinamento e sovrintendenza alle edizioni del festival dannunziano’  del settore cultura dell’assessore Dott.ssa Seller; Gesini Rosa, incarico di ‘supporto tecnico-amministrativo alla struttura operativa comunale, compiti di segreteria organizzativa, collegamento con operatori ed organismi pubblici e privati’, nell’ambito del festival dannunziano organizzato dall’assessorato della Dott.ssa Seller; Antonella Maione, ‘gestione delle relazioni con gli operatori della pubblicità, ideazione e sviluppo dei messaggi promozionali, cura delle proposte turistiche’ nell’ambito del festival dannunziano organizzato dall’assessorato della Dott.ssa Seller. Di fronte a tutto questo l’Assessore Seller ha anche il coraggio di dedicarsi alla stesura di chilometrici comunicati stampa con i quali, lungi dal giustificare il ricorso a queste incredibili quanto inutili spese, ammonisce l’opposizione per chiari profili diffamatori nelle parole usate in conferenza stampa.”

Daniele Galli

 

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