Chieti. “Tutti conoscono le condizioni inaccettabili in cui da 15 mesi sono costretti ad operare i magistrati, il personale di cancelleria, gli avvocati e gli utenti del tribunale di Chieti, ma nessuno ha mosso un dito per risolvere la situazione”. È la denuncia del senatore del Partito Democratico, Giovanni Legnini, che assieme al deputato Lanfranco Tenaglia ha presentato un’interrogazione al Senato e alla Camera rivolta al ministro della Giustizia, Angelino Alfano e inerente l’inagibilità parziale del Tribunale.
“Questa situazione ha provocato inevitabili disagi” spiega Legnini, “affrontati finora con senso di responsabilità e sacrificio da parte di tutti gli operatori della giustizia ed è opportuno ricordare che non vi è stata alcuna interruzione del servizio prestato agli utenti e le udienze si sono tenute regolarmente, grazie all’organizzazione approntata dai vertici degli Uffici Giudiziari, di concerto con l’avvocatura”.
Secondo il senatore del Pd, le condizioni di lavoro sarebbero insopportabili, soprattutto nell’immobile retrostante quello danneggiato, con spazi insufficienti allo svolgimento delle udienze e conseguenti gravi disagi per l’utenza. “La soluzione individuata” aggiunge “deve essere considerata provvisoria ed occorre provvedere con urgenza alla ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile principale, mediante lo stanziamento di adeguate risorse economiche. Ma ad oggi, dopo 15 mesi dal sisma, sembra che la Provincia di Chieti abbia provveduto soltanto ad approntare il progetto preliminare del recupero dell’edificio danneggiato mentre le risorse necessarie non risultano ancora stanziate. È necessario intervenire subito per evitare il collasso della giustizia chietina”.