Pescara. Come in tutta Italia, anche nel capoluogo adriatico si è tenuta questa mattina la protesta del Comparto Sicurezza: una raccolta firme è stata istituita davanti alla sede centrale delle Poste in corso Vittorio Emanuele per battersi contro i tagli della manovra finanziaria.
Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl-Polizia di Stato e Coisp agiscono in contemporanea ai rappresentanti nazionali che hanno manifestato dinanzi al Senato a Roma, e tutte le firme raccolte verranno depositate presso il Ministero. “Ancora una volta il Governo taglia indiscriminatamente e orizzontalmente il diritto alla sicurezza, pregiudicandolo in modo grave”, spiegano Francesco D’Amore, segretario provinciale aggiunto Sinp, e Giovanni Catitti, segretario provinciale Coisp. La posizione dei due sindacalisti è condivisa da tutte le sigle, le quali sottolineano come la manovra di Tremonti sia solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Già da tempo, infatti, le forze di polizia sono costrette a lamentare una situazione lavorativa precaria sotto tutti i punti di vista: “ Sono ormai 15 anni di agonia per noi, ogni Governo ci ha fatto solo promesse, mai mantenute: non fanno nuove assunzioni dal 1996, anno in cui si è tenuto l’ultimo concorso per l’accesso in polizia, ci sono 3000 pensionamenti l’anno, l’età media è di 48 anni. Ora, nel prossimo triennio vogliono tagliare nell’ordine di migliaia di euro i nostri già miseri stipendi, diminuiranno le volanti per il controllo del territorio, numerose Stazioni e Commissariati saranno costretti a chiudere”, evidenzia Catitti. Mentre D’Amore incalza, spiegando le reali ragioni della protesta: “Non siamo qui solo per salvaguardare i nostri stipendi, ma perché il nostro alto senso civico ci fa battere per garantire ai cittadini il diritto alla sicurezza. Se non ci danno il personale e i mezzi per il controllo e le indagini, se ci legano le mani con i decreti anti-intercettazioni, come possiamo operare? Se vogliono che chiudiamo baracca basta che ce lo dicano apertamente!”
Protesta, non sciopero in quanto non consentito alle forze dell’ordine, e sensibilizzazione: “E’ giusto anche far sapere ai cittadini, che sono i primi a pagare le conseguenze negative di questi tagli, quali saranno gli impedimenti pratici che subirà il nostro operato con questi provvedimenti. Non è un caso che le leggi vengano fatte a luglio, quando la gente è al mare”, concludono i due rappresentanti Coisp e Sinp.
Casciano, Pd: “Il diritto alla sicurezza è una questione che riguarda tutti”. Tagliare gli sprechi, non la sicurezza: questo in sostanza il pensiero del segretario cittadino Pd, Stefano Casciano. Questi, in una nota, accusa il Governo nazionale e locale, con chiari riferimenti: “Ancora una volta il Governo, invece di eliminare sprechi come ad esempio le auto blu, di cui ultimamente si è tanto parlato specie nella nostra Regione dove il Presidente Chiodi ha pensato bene di comprarne di nuove, mette a repentaglio il lavoro delle Forze dell’ordine”.
Totale il suo appoggio alle forze di polizia, mentre la sua esortazione è per una maggiore incisività pratica: “
considero la protesta dei sindacati più che motivata. Non è possibile continuare ad elogiare a parole polizia e forze dell’ordine, attribuendo loro e riconoscendogli un ruolo fondamentale, e poi, invece, negare ogni loro richieste, a partire dai finanziamenti per il funzionamento e il personale. La questione sicurezza riguarda tutti noi e non solo i sindacati di polizia: è a rischio la qualità della vita di tutti”
Daniele Galli