Nella nota, il gruppo del Pd ha sollecitato ufficialmente la guida dell’ente a prendere una decisa iniziativa per la verifica dei contenuti del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, approvato nel 2002 sotto l’amministrazione presieduta da Mauro Febbo, e del documento di pianificazione inerente le attività produttive, approvato nel 2007 dall’allora presidente Tommaso Coletti.
“La motivazione che ci ha spinto a formalizzare questa richiesta” ha detto D’Amico “è che, sempre con più frequenza, assistiamo a sterili quanto strumentali ed inutili dibattiti sul concetto della pianificazione generale del territorio; passi che ogni comunità locale, in una logica di congruità e rispetto degli indirizzi generali contenuti nel Piano, determini il proprio sviluppo infrastrutturale ed urbanistico, ma quando poi si travalica questo principio, soprattutto a fronte di argomenti che riguardano un intero e vasto territorio, anche se fisicamente l’oggetto può riguardare una singola località, è necessario che la provincia recuperi il proprio ruolo d’indirizzo e programmazione che istituzionalmente gli compete. La verifica di merito sull’attualità del Piano in termini di contenuto è utile e propedeutico per un suo eventuale aggiornamento che dovrà avvenire previa concertazione con enti locali, parti sociali e datoriali, portatori d’interesse. Inoltre, alla luce delle tante istanze che si elevano dal territorio, che intenderebbero variare i principi di sviluppo indicati nel Piano, quali l’agroindustria, il turismo ed un modello industriale poco impattante e compatibile con gli altri due, sollecitiamo a verificare, sempre nella logica della concertazione attiva, se questo modello è ancora attuale oppure no; riteniamo che la provincia debba recuperare la regia della pianificazione e dello sviluppo del territorio che, probabilmente, non è sufficientemente più percepita ed il gruppo del Pd eserciterà una forte azione collaborativa nell’interesse esclusivo del territorio e dei cittadini amministrati”.