Chieti. “Il comune di Chieti si trova indietro anni luce rispetto ai dettati dall’agenda di semplificazione della Pubblica Amministrazione, soprattutto per quanto concerne il processo di digitalizzazione dei servizi pubblici”.
Bruno Di Paolo, capogruppo di Giustizia Sociale, pungola l’amministrazione comunale che stenta, malgrado i ripetuti annunci del sindaco Di Primio, a semplificare la macchina burocratica di palazzo d’Achille, dove è impossibile ottenere, con immediatezza e su supporto informatico, persino gli estremi identificativi completi di tutte le 3108 proprietà comunali censite nel capoluogo teatino.
“Il Servizio Patrimonio non ha potuto soddisfare appieno la richiesta di accesso agli atti, presentata il 23 novembre da Giustizia Sociale, finalizzata ad avere l’elenco e gli estremi identificativi catastali di tutte le proprietà comunali per prendere atto e verificare lo stato degli immobili e terreni, controllare a chi e a che titolo sono stati assegnati, i canoni che vengono pagati e, soprattutto, la capacità di riscossione dell’amministrazione con eventuali provvedimenti adottati nei confronti dei morosi. L’unica comunicazione che ci ha saputo dare l’ufficio – afferma Di Paolo – è che, data la notevole quantità degli atti da estrarre, non è possibile assecondare la nostra richiesta”.
Nel dettaglio l’ufficio patrimonio ha comunicato al capogruppo di Giustizia sociale che sussiste “l’impossibilità di provvedere alla copia fotostatica dell’elenco. Si conferma, comunque, la disponibilità alla consultazione di tutti gli atti in possesso del Servizio Patrimonio”.
Una risposta che, secondo Di Paolo, certifica, di fatto, il grave ritardo del Comune di Chieti per quanto riguarda la digitalizzazione dei servizi pubblici.
“Poiché non vogliamo pensare che ci sia stato negato un accesso a documenti pubblici, prendiamo atto che l’Amministrazione non è in grado di estrapolare, attraverso un sistema informatico, la posizione di ogni singola proprietà comunale per verificarne, all’occorrenza, lo stato e le eventuali anomalie. Si fa ancora più forte, allora, il dubbio che molti immobili siano ancora disponibili e possano essere assegnati alle associazioni culturali e musicali della nostra città dal momento che non sembra esserci- aggiunge Di Paolo- una catalogazione definitiva degli stessi. Di fatto, mentre tante città hanno raggiunto una completa informatizzazione e qualche Comune, addirittura, è riuscito anche a offrire ai propri cittadini l’utilissimo “Sportello Unico per L’edilizia”, che permette la gestione totalmente telematica di qualunque pratica edilizia, a Chieti, purtroppo, non c’è traccia, o quantomeno idea, da parte dell’amministrazione di un programma strategico di innovazione per la digitalizzazione dei servizi comunali. La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: lungaggini burocratiche, servizi per i cittadini approssimativi oltre che difficoltà per gli impiegati ad avere sotto controllo e capacità visiva di tutti gli atti comunali. Ma non ci arrendiamo e come Giustizia sociale, così come abbiamo fatto facendo approvare dal Consiglio Comunale la “mozione” sulla diretta streaming, proseguiremo la nostra battaglia che ha l’obiettivo di rendere la casa comunale accessibile a tutti, anche da casa”.