Pineto. Dopo l’accesso botta e risposta di ieri, in seguito al pronunciamento del TAR sulle nomine del nuovo Consiglio d’Amministrazione dell’Area Marina Protetta del Cerrano, l’ex presidente, Benigno D’Orazio, ha affidato la propria replica ad una lettera aperta per l’avvocato Pietro Palozzo.
Nella missiva D’Orazio chiarisce di non aver scritto e detto “cose insensate”, rivendicando la propria opinione personale sul nuovo Cda “illegittimo perché non rispetterebbe la Legge Severino”.
L’ex presidente, convinto che “la vicenda giudiziaria sia più aperta che mai e tutt’altro che definita”, pone alcuni dubbi sulla nuova gestione del Parco del Cerrano.
Di seguito la lettera integrale:
Caro Pietro,
dopo aver letto ben due comunicati della AMP – di cui sembrerebbe tu sia l’estensore – in merito alla nota decisione TAR L’Aquila, mi permetto di scriverti come amico e collega prima che come rappresentante dell’ente.
Posso capire che una decisione, soprattutto se sommaria si presti a varie interpretazioni, ma non credo di aver scritto cose insensate o tantomeno frutto di “livore personale” come paventato in uno degli anzidetti comunicati. Sul punto è bene ricordare come il sottoscritto sia stato recentemente oggetto di dichiarazioni rancorose e queste si intrise di livore da parte di tuoi colleghi nel corso di una recente conferenza stampa.
Venendo alla questione che occupa, smentisco in modo assoluto che ci sia stata un’udienza al TAR “drammatica”: tutto si è svolto nella normale dialettica processuale.
Per quanto mi riguarda ho espresso soddisfazione (non ho esultato) per una decisione che:
1. Non dichiara manifestamente infondate le questioni di diritto prospettate ma anzi prende atto della complessità delle questioni trattate e pertanto compensa le spese tra le parti; ciò in modo assolutamente difforme rispetto alla prima decisione del 21 Ottobre quando le questioni erano state, sia pur sommariamente – ritenute infondate anche nel merito. Per me si tratta di un passo in avanti, oggettivo.
2. Non si può sospendere l’efficacia di un atto inefficace. Credo sia questo il “cuore” della motivazione che ha portato al rigetto dell’istanza (fatto da me non omesso nel comunicato stampa). Ognuno ne da la lettura che vuole, ma se io non posso esultare – e non l’ho fatto – non credo che altrettanta baldanza e/o esultanza possa appartenere alla controparte.
3. Ho espresso soddisfazione anche per il fatto che successivamente alla decisione del TAR avete pubblicato- sia pur in modo incompleto e parziale- le dichiarazioni previste dalla legge Severino: anche questo, per me, è un passo in avanti.
Ma la domanda che mi faccio e ti faccio è questa: siamo certi che l’attività fin qui posta in essere da un consiglio di amministrazione inefficace (art.17 Severino) sia perfettamente valida ed efficace? Per me no, ma ovviamente si tratta solo di un’opinione personale e non mi sono mai permesso di attribuire ad altri, tantomeno ai giudici, tale opinione.
Fuori dalle questioni giudiziarie mi viene da chiederti: come mai le dichiarazioni, che per legge andavano fatte contestualmente alla nomina, sono state pubblicate solo oltre due mesi dopo le nomine stesse e solo dopo l’ordinanza del TAR? C’è qualche problema, come ho già evidenziato? Conoscendo la tempestività dell’azione amministrativa che ha sempre connotato il Parco in questi anni, qualche legittimo dubbio rimane.
Credo che la vicenda giudiziaria sia più aperta che mai e tutt’altro che definita. Le stesse tre decisioni sommarie. Sin qui emanate, vanno lette con cura ed approfondimento prima di cantare vittoria. Per quanto mi riguarda farò quello che mi compete e che ritengo un mio dovere: verificare nel più breve tempo possibile. La fondatezza o meno delle mie ragioni. Senza rancore o livore: per te che mi conosci bene sai che sono sentimenti che non mi appartengono. Forse è il caso che rivolgi la tua indagine in questo settore attorno a te, a chi in questo momento ti siede al fianco.
Con l’amicizia di sempre.
Pineto, 4-12-2015
Benigno D’Orazio