Atri. “Un passo importante è quello compiuto oggi nella battaglia per impedire la chiusura del punto nascita di Atri grazie ad una risoluzione presentata dal nostro gruppo consiliare che pone ben precise responsabilità in capo ad un governo regionale fautore degli scellerati tagli alla sanità abruzzese”.
È quanto affermato dal Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, al termine della seduta odierna della quinta commissione consiliare.
“Nonostante il parere espresso più volte dal Consiglio regionale – ha spiegato Mercante – nonostante le numerose manifestazioni di protesta e le altre iniziative messe in campo dai cittadini abruzzesi, nonostante atti e documenti ufficiali dettino indirizzi completamente diversi ed a dispetto delle più recenti disposizioni normative che consentirebbero di salvare i punti nascita di Atri, Ortona, Penne e Sulmona, l’Assessore Paolucci ed il Presidente D’Alfonso stanno continuando, imperterriti, nella loro politica di tagli indiscriminati al sistema sanitario. A farne le spese, ovviamente, i più deboli e bisognosi, costretti a spostarsi in ospedali molto distanti, sopportandone costi e disagi. La risoluzione presentata, oggi, grazie all’intervento di Domenico Pettinari ed approvata all’unanimità con la sola assenza del Consigliere Mariani – ha continuato Mercante – consentirà di conoscere, nella prossima seduta del Consiglio regionale, quale sarà il destino dell’ospedale di Atri e degli altri ospedali minori della nostra Regione mettendo in luce, finalmente, le reali intenzioni di questa Giunta rispetto alla sanità abruzzese. Una assunzione ben precisa di responsabilità da parte di D’Alfonso e Paolucci che dovranno spiegare chiaramente le motivazioni delle loro scelte. In quest’ottica – ha concluso Mercante – anche la manifestazione di sabato prossimo, che mi vedrà al fianco, insieme agli attivisti del Movimento 5 Stelle, dei cittadini atriani in difesa del San Liberatore, potrà rappresentare uno strumento efficace per ottenere un ripensamento da parte del governo regionale. Speriamo che in quella sede, così come in tutte le iniziative che saranno intraprese per tutelare gli ospedali abruzzesi, vi sarà una partecipazione reale e non solo di facciata, da parte dei Consiglieri di maggioranza che in più occasioni hanno fatto retromarcia di fronte ai dictat di partito. La battaglia per la tutela dell’ospedale di Atri e dell’intero sistema sanitario abruzzese deve essere, infatti, una battaglia non solo del Movimento 5 Stelle ma di tutte le forze politiche che sono, oggi, alla guida della nostra Regione”.
Polemiche e incomprensioni in città sulla manifestazione organizzata sabato. Il Movimento Atri Rossa ha scritto in una nota di aver preso “atto della mancata comunicazione da parte del comitato Il San Liberatore non si tocca circa la riunione organizzativa per la manifestazione di sabato 5 contro la chiusura del punto nascita, se non all’ultimo istante attraverso la tempestività del leader di Azione Antifascista Atri. Da una attenta riflessione si evince la volontà da parte degli organizzatori a non ritenere opportuno o indispensabile il coinvolgimento diretto di Atri Rossa, né ci sembra di essere stati chiamati in causa per pianificare, qualora ce ne fosse bisogno, una serie di proteste o iniziative in modo da non rendere inutile e fine a sè stesso il corteo del 5 dicembre. Ribadiamo ancora una volta con convinzione che non era nostra intenzione sovrastare il lavoro certosino svolto dal comitato (e ultimamente anche dall’amministrazione comunale con l’inevitabile e prezioso ricorso al TAR); semplicemente si voleva offrire un apporto, insieme ad altre forze politiche, per la riuscita dell’evento. Siamo infatti convinti che non occorra solo avere una partecipazione di massa, ma che serva dare sostanza e lanciare un messaggio al governatore che il nostro è solo l’inizio. Purtroppo in questo non siamo stati capiti; dal momento che è nostra abitudine il coinvolgimento pieno in qualsiasi manifestazione/protesta/agitazione, dal momento che non riusciamo a fare solo la comparsa di turno solo per vedere il nostro nome scritto da qualche parte, per la credibilità di tutti i compagni preferiamo non partecipare all’evento. Detto questo teniamo ad augurare un buon lavoro al Comitato e a tutti quelli che aderiranno (speriamo numerosi) all’iniziativa”, ha spiegato Sandro Spada.