Rapino. “Il Rifugio Pomilio isolato? Era tutto prevedibile”.
Lo ha dichiarato il sindaco di Rapino, Rocco Micucci, ricordando che da mesi chiede che venga garantita la viabilità sulla strada della Maielletta che arriva fino al Rifugio, con la rimozione dei massi posti sulla carreggiata dall’Ente Parco, limite fino al quale arriva ora lo sgombere della neve da parte della Provincia di Chieti, con il conseguente isolamento del rifugio e dei suoi gestori”.
“A nulla sono servite le lettera scritte nel mese di giugno, reiterate anche a settembre, e le numerose sollecitazioni telefoniche, in cui si chiedeva all’Ente Parco di ripristinare le condizioni di sicurezza e di incolumità pubblica, rimuovendo immediatamente due enormi massi apposti che restringono la carreggiata. Dopo 5 mesi, i massi sono ancora allo stesso punto. Fino ad arrivare alle diffide di novembre intimate come ufficiale di governo e anche queste disattese. Sapevo bene che quel limite innaturale apposto dal Parco avrebbe impedito di far rispettare l’impegno, pur garantito nelle intese tra gli enti durante il passaggio di competenze sulla strada prima della Provincia poi del Parco, per permettere l’accesso a quella parte importante di territorio. Mi dispiace constatare che le gestioni che si sono susseguite alla guida del Parco sono tutte identiche: completamente scollegate dalla realtà e dal territorio – dichiara il Sindaco Micucci – Questo Ente dovrebbe essere al servizio del territorio, migliorarlo, proteggerlo, dovrebbe comunicare e collaborare con gli Enti locali per il bene comune e invece è totalmente lontano e avulso dalle esigenze di queste comunità, addirittura fino al punto di mettere in pericolo i cittadini”.
“Questi massi apposti illegittimamente e in violazione del codice della strada hanno comportato un grave rischio, che solo il caso ha evitato finora sfociassero in qualcosa di grave – chiosa il Sindaco Rocco Micucci. – E poi danneggiano il territorio economicamente, poiché limita l’accesso ad una porzione di territorio turisticamente importante, che poteva essere rivitalizzato proprio dalla riapertura, dopo anni di contenzioso, del Rifugio Pomilio. Il fatto che ora la struttura e i suoi gestori siano da giorni isolati poteva essere evitato, se il Parco si fosse attivato per garantire il ripristino in sicurezza della viabilità, in un tratto per il quale ha ricevuto soldi pubblici per prendersene la competenza. In qualità di Ufficiale del Governo del territorio di Rapino, non posso rimanere fermo ad aspettare che accada qualcosa di grave per attirare l’attenzione di qualcuno. È per questo che, dopo tentativi vani, ho attivato lo strumento della diffida, un atto formale con cui si intima all’Ente la rimozione di questi massi entro pochi giorni e a ripristinare le condizioni di sicurezza. Ma ciò nonostante, nessuno si è attivato”.
Sono stati interessati anche il Presidente della Provincia di Chieti, il Prefetto e il Corpo Forestale di Lettomanoppello e Pretoro, competenti per il territorio, infatti, il sindaco li ha invitati “ad attivarsi per quanto di competenza, al fine di prevenire rischi all’incolumità pubblica e a verificare la correttezza di atti e operato relativi alla creazione e al perdurare di questa condizione, accertando le eventuali violazioni di legge”.
diffida rimozione massi del 14112015
diffida reiterazione del 26112015