Fondi Terremoto L’Aquila, Pezzopane replica a Mazzocchi

pezzopaneL’Aquila. “Il Pdl in Provincia è in piena crisi di identità”. Comincia così la replica di Stefania Pezzopane alle accuse di Felicia Mazzocchi, consigliere provinciale del Pdl, che ha chiamato in causa l’ex presidente della Provincia sulla questione relativa ai fondi destinati al terremoto.

“Anziché amministrare e dare un segno tangibile dell’operato della nuova giunta, di cui tutti siamo in attesa” continua la nota “crede di essere ancora all’opposizione e perde tempo a fare le pulci alla precedente amministrazione, che ha sempre lavorato con serietà e legittimità. Se invece quello della consigliera Mazzocchi è un tentativo di fare l’avvocato difensore del Presidente della Regione Chiodi, allora prepari meglio le sue arringhe e legga con più attenzione i documenti, per evitare di fare brutte figure. La delibera che abbiamo contestato al Presidente Chiodi sottrae 32 milioni di euro alla provincia dell’Aquila e all’area del cratere e dirotta quei fondi in altri territori”.

Stefania Pezzopane spiega, inoltre, che la delibera 43 del 23 marzo 2010, impegna in totale 132mila euro. Di questi 92mila euro derivano da offerte e donazioni per il terremoto e sono stati assegnati esclusivamente ed interamente ad enti e associazioni del cratere, che ne hanno fatto legittimamente
richiesta. Tra gli altri il Centro Servizi per il Volontariato per una nuova sede. Ci sono poi altre risorse impegnate in quella stessa delibera, per i comuni fuori cratere, che non provengono da donazioni per il terremoto, ma che attingono dal fondo residuo di bilancio. Circa 14mila euro sono stati destinati
alla realizzazione di una palestra ad Avezzano, opera sollecitata da numerose famiglie e 25mila euro per la prossima visita del Papa a Sulmona. Sono questi i fondi che il centro destra contesta? È chiaro che al PDL brucia la brutta figura fatta con la richiesta di declassamento della Provincia dell’Aquila, richiesta a cui la stessa Direttrice dell’Agenzia dei Segretari Generali si è opposta. Ma certo non consentiremo la politica delle ritorsioni”.

 

 

 

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