L’Aquila. “A quasi sette anni dal triste evento (il terremoto del 6 aprile 2009, ndr) mancano ancora le città, le agorà, i luoghi di incontro e di socializzazione. Si registra, inoltre, una forte difficoltà di tenuta del mercato delle imprese cui fa da contraltare la crescente depressione dei consumi interni locali a danno delle attività commerciali”.
E’ uno dei passaggi del discorso del governatore Luciano D’Alfonso in occasione della visita a L’Aquila del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Ciononostante – ha aggiunto D’Alfonso – il segno di attenzione mostrato dal Governo nazionale attraverso le cospicue dotazioni finanziarie a sostegno della ricostruzione, sta finalmente producendo i suoi frutti. Lo skyline della città di L’Aquila ha conosciuto una profonda metamorfosi: ovunque si distinguono gru e impalcature che ancora celano quella che tornerà ad essere, tra qualche anno, una delle città più belle d’Europa, riedificata e riscoperta nei suoi preziosi tesori artistici ed architettonici.
Il processo di ricostruzione è a buon punto, grazie anche alla continua collaborazione tra il Governo e gli enti locali e all’azione di coordinamento posta in essere dalla Regione”.
Ricordando di aver avuto “l’onore ed il piacere” di partecipare all’elezione del capo dello Stato, D’Alfonso ha ricordato anche di aver ascoltato “con vivo interesse” il discorso di insediamento di Mattarella. Con commozione – ha aggiunto – ho condiviso il Suo richiamo all’unità che lega non solo i territori, ma soprattutto le persone e le loro aspirazioni, specie quelle delle nuove generazioni.
Il ‘volto’ della Repubblica cui Lei ha fatto cenno, si compone evidentemente anche del volto delle Regioni, alcune delle quali affrontano i problemi e le sfide che hanno di fronte con l’enorme fardello delle difficoltà passate. Mi riferisco non soltanto alla crisi economica ed occupazionale che investe le famiglie, ma anche e soprattutto a quella sociale che coinvolge il vasto territorio abruzzese colpito dal devastante sisma del 2009.
La distruzione dei centri storici di numerosi comuni, tra cui non posso non ricordare quello della frazione di Onna nel Comune di L’Aquila, ha inferto indelebili ferite nell’animo di chi ha subito la scomparsa di persone care ed ha, inoltre, innescato un processo di perdita identitaria che si sta tentando di arrestare attraverso una costante mobilitazione delle migliori risorse della società”.
“Il terremoto che ha colpito la nostra comunità- ha poi osservato D’Alfonso – è intervenuto su un territorio già alle prese con la fase più delicata della crisi economica globale, interagendo e modificando in modo significativo le dinamiche sociali. Nel fronteggiare un fenomeno così eccezionale e imprevedibile e nel gestire le delicate fasi successive, sono emerse ulteriori fragilità; il sisma ha generato nuove povertà e, soprattutto, un profondo senso di solitudine ed emarginazione che ha condotto intere generazioni verso un’emigrazione forzata”.
D’Alfonso ha quindi parlato dei tre tavoli che la Regione sta coordinando a livello nazionale ed europeo. “Per quanto riguarda quello legato alla procedura di infrazione per gli Aiuti di Stato contestata alle aziende del cratere sismico che hanno ottenuto agevolazioni fiscali e indennizzi in base alla legge dello Stato, la collaborazione Governo – Regione – ha osservato – sta portando ad una piattaforma comune di superamento della procedura da sottoporre alla Commissione Europea, che si è sempre mostrata disponibile a venire incontro alle esigenze del territorio e delle imprese locali.
Il secondo tavolo riguarda la normativa generale della ricostruzione, alla quale stanno lavorando – oltre alla Regione – il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli e la senatrice Stefania Pezzopane. Una parte della disciplina e’ stata recentemente inserita nel decreto Enti locali, l’altra entrerà nella legge di Stabilita’ entro la fine dell’anno.
Il terzo impegno della Regione riguarda la gestione normativa dei fondi della cosiddetta Legge Barca, che destina il 4% della dotazione finanziaria annualmente riversata sul territorio alla ricostruzione del tessuto economico, sociale e culturale della città. D’intesa con gli attori principali della ricostruzione, sono stati individuati i settori di intervento, ora si stanno materialmente elaborando le norme che disciplineranno l’erogazione dei fondi”.
“La riconsegna del Palazzo di Giustizia, uno dei simboli tragici della distruzione del terremoto – ha quindi rilevato il governatore nel suo intervento – è una dimostrazione concreta del percorso compiuto fino ad ora, è una luce proiettata sul futuro. L’inaugurazione di oggi reca in se’ il segno della rinascita, non solo materiale, della citta’. L’intitolazione dell’aula magna alla figura del compianto Presidente Antonio Villani è motivo di orgoglio per i cittadini. Tale scelta e’ doverosa per la conservazione della memoria, per il contributo che lui, e tanti altri come lui, hanno dato e danno quotidianamente all’affermazione dei principi di giustizia e legalità e per l’esempio e lo stimolo che tale gesto esercita sulle giovani generazioni di magistrati e non. L’attività posta in essere in questi anni dalla Magistratura locale si e’ caratterizzata per il coraggio e l’abnegazione delle figure che più di altre hanno assunto il ruolo di principali fautori di un sano processo di ricostruzione del territorio.
Si tratta dei giudici e dei procuratori, in trincea da sette anni, cui rivolgo oggi il mio più sincero sentimento di stima e gratitudine. Mediante le inchieste della Magistratura aquilana, che in nessun momento ha mostrato cedimenti, lo Stato ha fatto sentire la sua presenza. I nostri Giudici hanno mostrato rigore ed imparzialita’, segno di una democrazia matura e in grado di dare risposte quando si eleva una domanda di giustizia. Il doloroso rinnovamento intrapreso dalla citta’ e’ stato segnato a tratti da ombre che, allungandosi sulla speranza, ne hanno sporcato i contorni piu’ nitidi, ma la volonta’ di rinascita implica di per se’ anche la capacita’ di superare queste ombre per proiettarsi in una dimensione di equita’ e giustizia sociale, di progresso e benessere collettivo, di rinsaldamento dei legami e riscoperta delle tradizioni.
La Sua visita, Presidente – ha proseguito D’Alfonso – coincide oggi con due eventi importanti per la citta’: la riconsegna del Palazzo di Giustizia e l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università dell’Aquila. Tali eventi marcano l’uscita dall’emergenza e dimostrano che la citta’ e’ ripartita, costruendosi una prospettiva di normalita’ che non vuole dimenticare le 309 vittime del terremoto, i 1.500 feriti, i danni per oltre 10 miliardi, gli oltre 60mila sfollati. La strada e’ ancora lunga e faticosa, ma la voglia di tornare a vivere vince su tutte le avversità.
Grazie Presidente per il Suo gesto di attenzione al territorio, grazie per la partecipazione al dolore delle famiglie colpite negli affetti più cari, grazie per la speranza che la Sua visita offre ai cittadini”, ha detto infine D’Alfonso.
“Quella del presidente della Repubblica Mattarella a L’Aquila non è stata una visita formale, ma vera”.
Lo h dichiarato la senatrice Stefania Pezzopane.
” Il Capo dello Stato ha dato un segnale di grande attenzione, dedicando un’intera giornata a L’Aquila e ai luoghi simbolo, dalla casa dello studente, dove la commozione è stata forte, soprattutto durante l’incontro con i familiari delle vittime, all’Università luogo simbolo del nostro futuro e della rinascita della nostra città. Quando, rompendo il protocollo, è salito sul palco per fare il suo imprevisto saluto e ha pronunciato nel silenzio solenne la parola ” L’Aquila” non sono riuscita a trattenere la commozione.
Ha visitato Onna, dove le rovine del terremoto sono ancora visibili. Il suo messaggio di rinascita attraverso la cultura e l’incitamento a ripartire con la vita, dopo le tragedie che colpiscono l’umanità, è un segnale di grande sensibilità e di vicinanza a quello che è accaduto a L’Aquila e che sta accadendo nel mondo in queste ore.
L’inaugurazione del Tribunale ha poi un senso speciale. L’Aquila non è e non dovrà mai essere la città del malaffare e rafforzare i presidi dello Stato nel post terremoto ha stata una prova di resistenza e di fiducia nel futuro”.
L’università de L’Aquila come fulcro della ripresa post terremoto della città. La ‘missione’ è stata delineata, questa mattina, dalla rettrice, Paola Inverardi, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella.
“C’e’ bisogno di ricostruzione – ha sottolineato la rettrice – ma anche di costruire e proporre programmi e modelli diversi”. Superata la fase emergenziale, l’ateneo aquilano cerca di rafforzare il rapporto fra il territorio e le aziende e di aprirsi all’esterno: “l’università – ha aggiunto Inverardi – non solo serva, ma è agente attivo di produzione e sviluppo”.
La rettrice ha rimarcato che, sebbene nato solo 51 anni fa, l’ateneo e’ di “buona qualità, laboratorio di creatività e agente attivo di sviluppo locale attraverso al valorizzazione delle proprie competenze messe al servizio della comunita’”. Nonostante i tagli a livello centrale, l’università de L’Aquila ha raddoppiato gli investimenti sui dottorati e sugli assegni di ricerca.
Il 95% delle periferie dei comuni interessati dal sisma de L’ Aquila è stato ricostruito.
Lo ha comunicato il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, nel corso del suon intervento all’inaugurazione del Palazzo di Giustizia della citta’, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Cialente ha sottolineato che “per la prima volta, un’opera pubblica italiana, costerà meno di quanto preventivato”.
“Spederemo il 10-15% di meno – ha aggiunto – delle somme contabilizzate. Solo L’Aquila risparmierà 387 milioni di euro”.
Il sindaco ha ripercorso le tappe del post sisma, tra le “mille diffocolta’” per reperire fondi, varare leggi. Nei 56 comuni del cratere sismico il 15% dei centri storici e’stato ricostruito. A L’Aquila ci sono 96 cantieri aperti nel cuore della citta, che una volta completato, “diventera’ uno dei centri storici piu’ belli del mondo”. Il capoluogo, che nel 2009 contava circa 106 mila abitanti, ci sono oggi 11 mila sfollati, contro i 52 mila della fase immediata alla calamita’. Cialete ha poi, posto l’accento su un’altra emergenza che la citta’ si trova ad affrontare: il lavoro.
“Stiamo ricostruendo le case – ha sostenuto – ma non il tessuto economico e produttivo. 17 mila persone hanno perso l’occupazione ed oggi contiamo 27 mila pesone senza lavoro. C’e’ qualcosa che non funziona, se e’ vero che abbiamo il piu’ grande cantiere d’Europa”. Con la cerimonia a Palazzo di Giustizia, si èconclusa dopo le 17 la visita di Sergio Mattarella a L’Aquila.
Quattro tappe (casa dello studente, università, Onna e Palazzo di Giusitizia) che hanno permesso a Mattarella di avere un quadro preciso della situazione al L’Aquila e di portare la vicinanza dello Stato alle comunità e istituzioni colpite.