Nel dibattito che si è acceso in queste settimane, però, in pochi si sono chiesti quali siano, in realtà, le norme che regolino la realizzazione di un edificio strategico qual è una caserma dei Carabinieri, tanto più se sede di Compagnia.
Le indicazioni fornite dall’Arma sui parametri dimensionali orientativi per la progettazione di infrastrutture tipo, prevede, per le sedi di Compagnia, una superficie calpestabile di 2.720 mq, ripartiti tra zona operativa (sede Stazione, sede Nucleo Operativo e Radiomobile, sede Compagnia), eventuale zona logistica (cucina, sala ritrovo, camere per l’alloggiamento di militari, spogliatoi, ecc.), zona servizi (autorimessa, locali tecnici), oltre ad una superfici del lotto di pertinenza pari a mq 3.800.
Inoltre la struttura, definita strategica di livello nazionale, è classificata in Classe d’uso IV (la più alta) per quanto riguarda la sicurezza sismica, deve rispondere a particolari criteri di sicurezza proprio per la strategicità delle funzioni che in essa sono contenute, e quindi, l’eventuale riuso di un edificio esistente, deve tenere conto di criteri di calcolo dell’adeguatezza delle strutture molto più restrittivi rispetto ad una destinazione d’uso non strategica o rilevante.
Va sottolineato come il dibattito sul riuso dell’ex mercato coperto non abbia tenuto conto del risultato degli accertamenti tecnici relativi alla verifica di vulnerabilità sismica, verifica per la quale la Giulianova Patrimonio aveva emanato apposito bando del cui esito, però, non si ha più notizia, per lo meno sui siti web istituzionali della società e del Comune.
Quindi, in sintesi, in questi giorni si è parlato di questioni importanti senza avere tutte le informazioni necessarie per valutare l’idoneità delle strutture, indicate come adatte per ubicare un servizio importante come una Compagnia dei Carabinieri in base a considerazioni non suffragate, almeno nelle presentazioni pubbliche, da validi dati tecnici.
E anche il presunto gradimento di tutti i vertici dell’Arma sull’ubicazione di Piazza Dalla Chiesa, in realtà, non risulta da alcun atto ufficiale dei Carabinieri (che, giustamente, sulla questione hanno preferito mantenere un dignitoso silenzio, ma solo dalle esternazioni del primo cittadino giuliese).
Intanto, tra chiacchiere, forum, proposte di referendum, comunicati e proclami, il tempo passa. E il progetto, della nuova caserma all’Annunziata, che pure esiste (altra cosa mai emersa da incontri e comunicati), sembra destinato ad aumentare il mucchio delle occasioni perse da questa e dalla precedente amministrazione a guida Mastromauro.