Pescara. Continua la battaglia del Movimento 5 Stelle sui gettoni di presenza nelle commissioni consiliari al Comune di Pescara. Dopo aver denunciato che il regolamento comunale dal 2008 non è stato mai adeguato alla legge che impone un’effettiva presenza del consigliere in commissione per vedersi erogato il gettone, il M5s, venerdì scorso, è tornato alla carica presentando 416 emendamenti per ottenere che i gettoni vengano corrisposti solo se i consiglieri comunali risultano presenti a tutta la durata della commissione.
“La maggioranza, che si era dimostrata pronta al dialogo e alla valutazione delle richieste del M5s – dicono i grillini – alla ripresa dei lavori consiliari di oggi, dopo un weekend di dure lotte intestine, si dimostra la solita armata Brancaleone che, invece di mantenere l’impegno a disciplinare questo argomento, ritira la delibera per non discuterla”.
“La richiesta da parte dell’amministrazione di riportare nuovamente in commissione la discussione della modifica del regolamento sui gettoni – affermano i consiglieri pentastellati – è l’ennesimo tentativo di rimandare o ritardare un argomento che il centrosinistra in verità non vuole affrontare e sul quale c’è, al suo interno, un’evidente spaccatura. Non c’è ulteriore discussione da fare nè altro tempo da perdere, il centrosinistra deve decidere da che parte stare: quella della serietà o quella della farsa”.
“Dal 2008 ad oggi – proseguono – nessuno, né a destra né a sinistra, da Sel a Rifondazione Comunista, da Forza Italia a Ncd, ha mai denunciato, prima del M5s, che il regolamento del Comune di Pescara non fosse in linea con la legge che impone un’effettiva presenza in commissione per vedersi erogato il gettone. Per questo dal 2008 sono stati erogati milioni di euro di gettoni di presenza non dietro l’attestazione di una reale partecipazione, ma solo in relazione ad una semplice firma sul registro. Ed è per questo che chiederemo agli organi competenti anche di valutare la legittimità delle erogazioni dei gettoni proprio in questi ultimi 7 anni”.
“Questa classe politica che ha governato e governa oggi Pescara deve essere spazzata via – concludono i consiglieri M5s – insieme all’idea di una politica che sceglie sempre e solo soluzioni che vadano a tutelare i propri privilegi. È un atto, quello compiuto oggi dal Paritito Democratico e da tutti i partiti della stessa coalizione, irrispettoso, sfrontato, arrogante ed assolutamente inaccettabile, ma che non servirà a sfuggire alle loro responsabilità”.
“La delibera è stata rinviata in Commissione per un approfondimento che ci permetta di lavorare sul funzionamento delle commissioni, non limitandosi ad un ulteriore cronometraggio delle presenze dei Consiglieri comunali, ma limitandole magari anche nel numero”. Così il capogruppo del Pd, Marco Presutti, aggiungendo che “già nel mese di luglio sono state introdotte delle modifiche al Regolamento del Consiglio Comunale, per introdurre la durata minima della presenza in commissione per maturare il relativo gettone. Prima di allora nessuno lo aveva mai fatto”.
“In seguito al nuovo regolamento – dice il capogruppo – sono sorte delle difficoltà tecniche sollevate dal Dirigente competente. Per questo motivo la Commissione Statuto ha effettuato un approfondimento che ha portato ad una nuova proposta di delibera Su quest’ultima il M5s ha proposto circa 418 emendamenti. E’ un atteggiamento scorretto perché proprio in Commissione, da parte dei Consiglieri del M5S non sono stati posti ostacoli o forti critiche a questo provvedimento, prova ne è la loro astensione sul voto finale. Un comportamento ben diverso da quello tenuto in Consiglio Comunale”.
“Tuttavia – prosegue – i consiglieri comunali del Pd sono pronti a condividere con le minoranze un progetto di profonda revisione del funzionamento delle commissioni, non limitandosi al semplice cronometraggio delle presenze. Siamo favorevoli all’introduzione di un criterio temporale per la maturazione del gettone, ma non basta: proporremo alle altre forze della coalizione ed alle minoranze di andare oltre, riducendo il numero delle commissioni, regolando il funzionamento, migliorandone le funzioni. Ecco perché abbiamo scelto di rinviare la necessaria discussione in commissione, con l’impegno pubblico di arrivare entro novembre ad una proposta condivisa. Questo anche per rendere più efficace e per rendere più corrispondente alle aspettative dei cittadini le finalità del mandato elettivo”.