“Come può fare un sindaco a portare avanti l’amministrazione di una città quando viene quotidianamente ricattato dai suoi consiglieri di maggioranza?”. Torna a chiedere le dimissioni del primo cittadino teramano il Movimento 5 Stelle di Teramo che, dopo le ultime frecciatine arrivate da alcuni componenti della maggioranza, viene paragonato al sindaco di Roma, “accoltellato dal suo stesso partito” e costretto a lasciare l’incarico.
“Oramai”, si legge nella nota dei 5 Stelle, “tutta la città è consapevole che, a Teramo, Brucchi non ha alcun potere come sindaco ma che, al contrario, colui che ha in mano questa maggioranza è Paolo Gatti che si diverte a fare il bello ed il cattivo tempo imponendo i suoi diktat”.
Le conseguenze di questa situazione, per i pentastellati, sarebbero i milioni di euro “buttati in opere che potevano costare alla collettività molto meno” e un consiglio comunale bloccato, con le commissioni consiliari praticamente ferme.
“Come Movimento 5 Stelle”, continua la nota, “abbiamo depositato diverse proposte che non vengono né discusse né prese in considerazione come ad esempio il Baratto Amministrativo”. E ci si chiede cosa sia stato promesso ai così detti “dissidenti” per continuare a far mantenere in vita la giunta.
“Oramai possiamo dirlo: è aperto il mercato delle vacche”, continuano i 5 Stelle che auspica una rapida fine dell’attuale amministrazione, “dopodiché sarà il Movimento 5 Stelle a vincere le prossime elezioni perché i teramani non dimenticheranno queste nefandezze. Noi siamo pronti”.