L’Aquila. ‘Il Comune dell’Aquila boicotta la partecipazione popolare: abbiamo a che fare con azioni ed omissioni amministrative che stanno privando i cittadini aquilani del sacrosanto diritto di espressione sui quesiti referendari relativi al Parco e ai vincoli esistenti’, la denuncia arriva dal capogruppo di Forza Italia nel comune aquilano, Guido Quintino Liris.
‘Da due mesi il comitato referendario ha presentato l’istanza per l’ammissibilità dei quesiti: ad oggi è tutto fermo, l’Amministrazione Comunale è in religioso e colpevole silenzio. Infatti, ricordo che il “regolamento comunale sulla partecipazione” – delibera consiglio comunale n.13 del gennaio 2012 – stabilisce in 10 giorni dalla presentazione dei quesiti il limite temporale perchè ne venga definita l’ammissibilità; so che il comitato referendario ha già più volte interloquito con il Comune al fine di verificare lo stato dell’arte e sollecitare le procedure per la formazione del Comitato dei Garanti (atto indispensabile per procedere alla raccolta di firme sui quesiti referendari in questione).
Non è dato sapere qual è la verità, i cittadini aquilani non meritano neanche una risposta in merito. E’ di tutta evidenza il fatto che il Comune eviti scrupolosamente di prendere posizione e ostacoli in questo modo la possibilità della popolazione aquilana di esprimere le proprie idee e perplessità su un sistema ambientale essenzialmente vincolistico’, insiste Liris.
‘E non è tutto. E’ attuale il deposito alla Camera dei Deputati dell’interrogazione da parte dell’onorevole Brignone, eletta nelle liste del Partito Democratico, che lancia a livello nazionale l’allarme su una prossima devastante cementificazione del Parco Gran Sasso: mi chiedo se sia “normale” che una parlamentare di Senigallia, quale primo atto del suo mandato, attacchi una delle pochissime possibilità di sviluppo turistico del territorio aquilano. Non credo alle coincidenze!
Alla luce di tutto questo si conferma come la vexata questio non sia la sostituzione dell’impianto “Fontari”: il vero obiettivo degli integralisti ambientalisti è non consentire la realizzazione del Piano Speciale Territoriale del Gran Sasso, unica possibilità di sviluppo dell’area. L’amministrazione comunale, in tutto ciò, è complice, vuole disincentivare la partecipazione e la democrazia popolare, vuole anestetizzare la volontà di chi non si rassegna alla morte del Gran Sasso e dell’Aquila.
Chiedo che il Comune dia immediatamente una risposta; i ritardi (voluti?) stanno comportando lo slittamento della possibilità di espressione popolare dalla primavera all’autunno 2016. Fino a quando si vorrà portare avanti questa messa in scena?’, si chiede in conclusione il vicepresidente regionale di Forza Italia.
Pezzopane critica la collega di partito Brignone: ‘Non ha altro di cui occuparsi che degli impianti sciistici del Gran Sasso?’
“Con tanti problemi che abbiamo, l’on. Brignone non aveva altro di cui occuparsi”.
Lo dichiara la senatrice Stefania Pezzopane, in relazione alla notizia dell’interrogazione delle neo eletta deputata, che sostituisce l’on. Letta, sulla realizzazione degli impianti sciistici del Gran Sasso.
“Siamo impegnati da anni nella tutela del territorio e tutte le iniziative, finalizzate allo sviluppo turistico del Gran Sasso, mirano a un uso intelligente e rispettoso della nostra montagna, uno sviluppo che contempla anche la tutela del nostro territorio.
L’intervento dell’on. Brignone, oltre a contenere notizie poco esatte, denota una scarsa conoscenza dell’intero progetto di sviluppo del Gran Sasso, dell’ampio dibattito che da tempo ruota attorno a questo tema, oltre del fatto che esiste appunto un piano d’area, che contempla la realizzazione e lo svecchiamento degli impianti sciistici obsoleti.
Come è possibile promuovere un’interrogazione parlamentare da fuori regione, senza aver mai messo piede sul territorio, senza confrontarsi con i sindaci, che inopportunamente vengono citati, con le associazioni e con chi questo territorio lo rappresenta? Chi le ha fornito le informazioni assurde, che leggiamo, lo ha fatto solo per creare problemi.
I 40 milioni di euro, cui si fa riferimento nell’interrogazione- prosegue la senatrice- corrispondono all’ammontare dell’intero Piano Speciale Territoriale, che comprende:
– la ristrutturazione dell’albergo storico e dell’ostello di Campo Imperatore;
– le opere di urbanizzazione primaria come fogne, illuminazione, acqua e depuratore;
– la sostituzione delle Fontari;
– il ripristino ambientale del vecchio tracciato Fontari;
– la cabinovia di collegamento Fossa di Paganica – Scindarella (impianto nuovo);
– la seggiovia Fossa di Paganica (impianto nuovo);
– la cabinovia Montecristo (impianto nuovo).
Un progetto innovativo, che prevede, in sostanza l’eliminazione di sei impianti obsoleti, che risalgono a circa 25 anni fa e la costruzione di tre nuovi e moderni impianti di risalita, con il relativo ripristino ambientale.
Non c’è alcuna colata di cemento, come si denuncia nell’interrogazione dell’on. Brignone, ma chiaramente si dovranno costruire i piloni dove poggeranno le funi degli impianti e delle stazioni di partenza ed arrivo. Si parla di 500 mq su un totale di 2mila ettari di espansione del Piano d’Area.
La realizzazione dei nuovi impianti di risalita è prevista dal Piano d’Area approvato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, essendo, la nostra, l’unica montagna d’Abruzzo dove opera tale strumento. Impedire la costruzione degli impianti previsti dal piano, vuol dire bloccare lo sviluppo di tutto il progetto, oltre che far morire tutte le attività di ricettività, di ristorazione e di servizio a Campo Imperatore”.