“Dopo il consorzio rifiuti” spiega meglio Ferrante, “ecco la farmacia comunale, da un Prg voracemente voluto, da un ospedale in svendita, da programmi copiati, da ritardi all’asta e da video di ammirazione per Mussolini, nella Città dei Martiri Ottobrini e della Medaglia d’oro. Suoniamo la campana, la ricreazione è finita. Facciamo il bilancio di questi anni. Il Bilancio e la Relazione programmatica rappresentano gli atti principali che caratterizzano l’azione di un’amministrazione comunale. Ebbene, a Lanciano anche per il Bilancio 2010 i connotati principali sono grigiore, mediocrità, meno di una normale amministrazione”.
Secondo il Partito Democratico, infatti, il Bilancio del Comune di Lanciano non esprimerebbe nulla, nessun tentativo per portare a soluzione almeno una delle importanti questioni aperte, nonostante il comprensorio stia vivendo una delicata situazione economica. Parte del problema, secondo Ferrante, sarebbe rappresentato dal numero eccessivo di anni in cui il centrodestra si trova al governo, che avrebbero portato ad una opinione pubblica “passiva e rassegnata”.
“Abbiamo capito, tramite il Bilancio 2010 e la relativa Relazione programmatica” deduce Ferrante, “che la giunta Paolini non ha presentato nessun progetto per la città onde derivare finanziamenti straordinari dai suddetti programmi”.
Non solo. Secondo il Pd alla base mancherebbe una pianificazione strategica che, nel corso degli anni, avrebbe reso uno spot la ristrutturazione dell’ex Liceo, “ancora oggi luogo vuoto, dove si tiene qualche convegno, ma dove ci si interroga ancora sulla funzione della costituzione ad hoc di un consorzio universitario, di cui il sindaco è il presidente, che in questi anni non ha portato a nulla”.
Una città, dunque, chiusa in se stessa. “Quale risposta più radicale alla crisi sarebbe stata prendere per tempo e credere dall’inizio al progetto del Campus Automotive, in cui siamo arrivati in ritardo?” continua Ferrante. “Siamo arrivati in ritardo come non abbiamo creduto, negli anni ’90, alla programmazione dei Patti Territoriali, dove siamo ancora marginali. In quella sede, si sono trovate le condizioni per un corso superiore di Meccanica nella nostra Città, per rispondere al problema del Palazzo degli Studi: stiamo facendo qualcosa? Ci stiamo muovendo? Siamo costretti così a parlare di un bilancio con un pò di asfalto per rattoppare le buche e noi ci siamo inseriti con alcune provocazioni. Dopo 9 anni la Fiera dove la mettiamo? Avete deciso? Al di là delle dichiarazioni durante la Fiera dell’Agricoltura: con la Regione è in corso una discussione per il futuro della Fiera? Oppure ci ritroveremo il prossimo anno, nel cinquantesimo anniversario, ancora con le solite frasi di circostanza? In un anno ci hanno cancellato la Asl senza colpo ferire, cosa che non sarebbe mai successa se ci fosse stata una leadership politica forte del territorio, governato da una classe dirigente che vanta anche un ventennio di risultati elettorali più o meno bulgari. La città è diventata a responsabilità limitata, iniziano i giochi per le prossime scadenze elettorali ed ecco che anche alla parte più illuminata del centro-destra diciamo che l’unico modo per evitare che questi giochi proseguano e che si continui in futuro su questa falsa riga, è porre fine a questo teatrino indecoroso fatto di ambizioni personali”.
A fronte della situazione descritta, il Partito Democratico dichiara dunque a gran voce di non essere “scialuppa di salvataggio per nessuno, non sarà l’ancora per le brame personali di qualcuno che cerca “alti” referenti, né l’opzione di scorta qualora Febbo e Di Stefano dovessero decidere strade diverse dalle aspettative personali di qualcuno”.
Al contrario, i consiglieri si dicono disposti fin da oggi a dialogare “con chi ritiene che questo gioco vada concluso immediatamente, dando un segnale forte e fortissimo di ripresa politica di questa città, ma continueremo a fare opposizione con la lealtà con cui l’abbiamo fatta in questi anni con la collaborazione di IdV e Rifondazione”.