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Tortoreto, orti urbani: dall’assegnazione alla coltivazione comunitaria degli spazi

Tortoreto. Come anticipato ieri, il Comune di Tortoreto ha reso nata la graduatoria per l’assegnazione degli orti urbani, a seguito di un bando rivolto sia ai singoli cittadini che alle associazioni, ai movimenti, ai comitati ed alle scuole del territorio.

 

Sono pervenute nei termini richiesti, e sono state valutate ammissibili 8 domande, sono stati attribuiti i punteggi ai partecipanti in base ai progetti presentati, e alla fine è stata formulata la graduatoria, come previsto dal bando. I cittadini si vedranno affidare dei terreni pubblici, delle dimensioni dai 40 agli 80 metri quadrati di superficie, da coltivare con ortaggi, erbe aromatiche o verdure.

 
L’ufficio competente sta perfezionando l’iter burocratico per l’assegnazione, successivamente sono previsti brevi corsi di formazione per trasferire ai partecipanti le conoscenze necessarie a prendersi cura dell’orto; a questa fase seguirà poi quella di coltivazione comunitaria attiva dello spazio assegnato.

” Terminata la predisposizione iniziale degli spazi destinati alla prima “community gardens” tortoretana”, sottolinea l’assessore al patrimonio pubblic, Rosita Di Mizio, ” si inizierà a lavorare “sul campo”. Del resto, che nasca da un’idea particolare di ambientalismo o da un’istanza salutista, l’obiettivo finale di ogni orto condiviso è questo: creare comunità. Permettere alle persone di incontrarsi, cercare soluzioni ai problemi, imparare a gestire insieme i beni comuni e a prendersene cura nel tempo, favorire la partecipazione.

 

 
Gli orti urbani saranno un luogo di aggregazione sociale, ci si proporrà di attivare, nel giro di pochi mesi, conferenze, laboratori didattici e lezioni di consapevolezza ambientale. Gli orti sono un luogo di integrazione sociale e di confronto, a disposizione di una comunità che partecipa e si aggiorna e condivide le proprie iniziative anche attraverso il web. Gli orti sociali sono uno strumento straordinario per la produzione a Km 0, il che significa, oggi, assicurarsi sulle proprie tavole un prodotto buono e genuino, frutto del proprio lavoro, contrariamente a quanto accade nell’agricoltura intensiva della grande distribuzione, troppo spesso carica di pesticidi e Ogm.
Orti urbani sono un progetto pilota da poter replicare in altre aree urbane con l’ausilio dei cittadini residenti disposti a riappropriarsi del patrimonio comunale, per valorizzarlo per la comunità'”.

Il progetto degli orti, oltre ad essere caratterizzato da coltivazioni biologiche con diverse tecnologie agricole sostenibili e innovative, è un luogo di diffusione di cultura e informazione su temi ambientali, alimentari, salutari, etici, sani, dove i cittadini possono alimentare coi loro scarti vegetali il ‘community composting’, cioè il compostaggio di comunità, per riavere successivamente ottimo humus per le loro piante.