Canistro. Verrà discussa durante la prossima seduta del Consiglio regionale, fissata per giovedì 1 ottobre, l’interpellanza depositata dal Consigliere Maurizio Di Nicola, volta a sollecitare il Presidente D’Alfonso e l’Assessore al ramo competente, a sospendere la procedura della concessione per lo sfruttamento del giacimento di acque minerali “Fonte S. Antonio – Sponga”.
“Dopo la pubblicazione del bando relativo all’avvio di una procedura a evidenza pubblica per l’individuazione di un soggetto assegnatario della concessione, pubblicato in data 13/03/2015 sul B.U.R.A. Speciale n. 27, il Comune di Canistro, sul cui territorio insiste il giacimento, vista la delicatezza e l’importanza dell’assegnazione (che certamente avrà ricadute sia di carattere ambientale che economico sulla comunità stanziale e sul paesaggio circostante) – ha osservato ancora Di Nicola – ho avanzato una formale istanza di differimento della procedura di assegnazione della concessione in oggetto.
L’Amministrazione comunale di Canistro ha rappresentato in vari incontri, sia informali che ufficiali, ponderate e motivate ragioni di scetticismo sul presupposto della notevole incidenza delle modalità di gestione delle acque minerali e di sorgente per un intero territorio.
L’affidamento di concessione di sfruttamento delle acque per un periodo così lungo (30 anni) richiede, infatti, la massima ponderazione ed il bando in questione ha tralasciato di prevedere elementi fondamentali, come ad esempio gli obblighi e i limiti del concessionario, una precisa definizione di tutela dei livelli occupazionali e la demarcazione per l’emungimento dell’acqua destinata all’imbottigliamento e di quella che è possibile sfruttare per altri impieghi industriali, ad es. la produzione di energia idroelettrica, con ricadute positive sul territorio.
Per questi motivi chiedo, in applicazione del principio dell’autotutela amministrativa, di sospendere la procedura di assegnazione della concessione e di indire un’apposita Conferenza dei Servizi, invitando a partecipare il Comune di Canistro e tutti gli altri soggetti eventualmente coinvolti”.