Comune di Chieti, Bilancio di Previsione: i commenti dei gruppi di opposizione

Chieti. Questa mattina diversi gruppi di opposizione del Comune di Chieti si sono incontrati per parlare del Bilancio di Previsione 2015, sul quale già si erano espressi ieri il sindaco Umberto Di Primio e l’assessore al Bilancio, Valentina Luise.
“L’idea che le nuove generazioni sono indebitate per i prossimi 30 anni ci impone di fare un lavoro continuo per il Bilancio – ha commentato il capogruppo del Pd, Chiara Zappalorto – siamo dovuti intervenire più volte sul Bilancio ed abbiamo mostrato diverse volte le nostre perplessità in sede di approvazione. Abbiamo intrapreso un percorso programmatico con Enrico Raimondi, condividiamo diversi punti, quindi da ora in poi procederemo sulla stessa strada”.

“Umberto Di Primio è un bugiardo perché ha fatto un programma elettorale tracciando le linee programmatiche nascondendo varie situazioni – ha rimarcato il capogruppo de L’Altra Chieti, Enrico Raimondi – è un bugiardo perché diceva che non avrebbe aumentato le tasse, siamo il settimo comune in Italia con le tasse locali più alte. Sono tre anni che i revisori dei conti bocciano sia il Bilancio Consuntivo che quello di Previsione, ma questo ad Umberto Di Primio non interessa perché continua la sua campagna elettorale, si deve iniziare a riflettere seriamente se mettere fine all’amministrazione di Umberto Di Primio che annualmente continua a rivelarsi fallimentare. Ci si deve confrontare su una realtà difficile come la Teateservizi in riferimento alle spese pubbliche locali. Ci sarà molto da lavorare, siamo contenti che il Partito Democratico abbia voluto unirsi al nostro percorso”.

“Il lavoro che stiamo mettendo in campo è serio e certosino – ha spiegato il capogruppo di Chieti per Chieti, Luigi Febo – è una partita importante perché in ogni capitolo c’è una criticità e si vanno a colpire sempre le fasce più deboli. È un bugiardo e continua a mentire di fronte ai cittadini. I revisori hanno messo in discussione il Patto di Stabilità interno, questa è una cosa non da poco perché si mette in discussione il Bilancio. Lunedì si andrà ad approvare un piano per spalmare il disavanzo, anche lì mascherando la realtà perché il Collegio dice che non sono 28 milioni ma molti di più. Le mancanze del passato le avremo anche l’anno prossimo. Noi siamo illegittimi, siamo decaduti, la Legge per l’approvazione del Bilancio mette il termine di 50 giorni. Un Ente che non riesce ad incassare 400 mila euro da una società comunale ce si chiama piscina e che poi non è in grado di tutelare i pensionati. Non c’è stato nessun segnale politico, poi si ripropone la stessa storia di cinque anni fa: si sta creando una frammentazione con ognuno che va a caccia della poltrona. Noi incontreremo i revisori dei conti perché il debito in questo Bilancio riteniamo che sia stato abbastanza importante, quindi vogliamo avere un dialogo per porre un rimedio a questa situazione”.

“È stata nominata come assessore Valentina Luise che ha dato il parere negativo – ha sottolineato il consigliere del Pd, Alessio Di Iorio – Di Primio ha detto pubblicamente che con l’acqua ci perdeva, oggi riceve stranamente 400 mila euro in più, quindi ci chiediamo come sia possibile. Poi oltre alle varie criticità ce ne sono altre riguardanti i canoni concessori e la Tari con la quale il sindaco Di Primio si trova in grave difficoltà, è evidente a tutti”.

“Si cerca di far capire ai cittadini di Chieti che la favola raccontata in questi cinque anni è simile a quella di Alice nel paese delle meraviglie – ha affermato il consigliere del Pd, Filippo di Giovanni – il tema della riscossione dei mutui è un tema importante. La capacità di Teateservizi di riscontrare ciò che i cittadini dovrebbero pagare con i tributi non solo ma c’è una serie di tasse ulteriori. Mi auguro che questa maggioranza si assumi le proprie responsabilità”.

Così in una nota il capogruppo di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo: “Il sindaco ha precisato che non sarà un bilancio di lacrime e sangue. Ma come spiega i tagli effettuati a tutte le maggiori manifestazioni cittadine, istituzione teatrale compresa, senza dimenticare- chiede Di Paolo- gli aumenti inconfutabili applicati sulla Tari, pari al 16% a fronte di un servizio di nettezza urbana carente su più fronti, e del 10% sull’acqua che continua a sgorgare con il contagocce allo Scalo? Temo che questo bilancio certifichi la morte di Chieti che non può prescindere dagli eventi per vivere e rivitalizzare il suo commercio al dettaglio.” Non basta. Il capogruppo Di Paolo si sofferma anche sui mancati incassi lamentati dal sindaco per le entrate tributarie ed extratributarie e sulla necessità, espressa da Di Primio, di rivedere l’organizzazione delle società partecipate Chieti solidale e Teate servizi. “Il sindaco aveva annunciato le stesse cose nei mesi scorsi ma non ha fatto nulla. Basti pensare che Chieti solidale- attacca Di Paolo- non ha ancora un cda e Teate servizi è retta sempre dagli stessi vertici.” Sulla questione debiti, il leader di Giustizia sociale è chiaro. “I 27 milioni di euro di disavanzo accertato, frutto del riaccertamento straordinario dei residui in bilancio, sono un macigno per il Comune, checché ne dica Di Primio, dal momento che l’ente- sottolinea Di Paolo- sarà costretto a pagare una rata annua, per i prossimi trent’anni, di quasi 1 milione di euro, non proprio bruscolini.” Una stoccata arriva anche per l’assessore Luise. “Anche il nuovo collegio dei revisori dei conti è stato criticato. Peccato che tutti i collegi che si sono susseguiti nell’ultimo quinquennio a palazzo d’Achille abbiano sempre mosso le stesse osservazioni al Comune sulla gestione finanziaria. E’ evidente che più di qualche errore di valutazione- chiosa Di Paolo- sia stato commesso. Basta con questo stucchevole scaricabarile di responsabilità. L’amministrazione iniziasse a dire la verità alla gente”.

Francesco Rapino

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