L’Aquila. “Lascia senza parole che un sindaco di una città come L’Aquila, che ha vissuto stagioni particolarmente critiche e che dunque meriterebbe di essere gestita con adeguata chiarezza, si abbassi al peggior gossip politico accusando ben undici senatori della Repubblica, molti del suo stesso partito, di piegarsi a pseudo-lobby territoriali e commerciali e nel contempo, bypassi grossolanamente gli elementi delicati delle questioni affrontate nell’atto incriminato, permettendosi di inquadrarlo come frutto della dettatura “di alcune aziende o meglio associazione consortili che in Italia, in un regime di monopolio gestiscono i RAAE, vale a dire i rifiuti elettronici” citando le sue stesse parole”.
Lo dichiara in una nota Aldo Di Biagio senatore di Area Popolare, tra i firmatari dell’atto depositato nei giorni scorsi al Senato in merito al progetto aquilano dell’Accord Phoenix.
“Il Sindaco Cialente – spiega – che tanto si è battuto per la realizzazione di questo progetto, piuttosto che trovare forzati calcoli simil politici alla base dell’atto parlamentare, avrebbe il dovere di dare risposte alle molteplici anomalie che condizionano un progetto profumatamente finanziato dallo Stato, dalle opacità dell’assetto societario dell’azienda capofila fino all’assoluta discutibilità della mole dell’investimento complessivo per un impianto che dovrebbe valere molto meno”.
Di Biagio conclude: “Condivido l’auspicio di costituire una Commissione d’Indagine della Commissione Ambiente e Territorio – spiega – che verrà chiaramente richiesta in un atto di sindacato ispettivo che depositeremo a breve, anche perché, vorrei ricordare al Sindaco che il “croato”, cioè il sottoscritto, è anche Vice presidente di quella Commissione Ambiente di cui lui auspica l’intervento”.