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Pescara, Forza Nuova torna in Piazza per protestare contro la crisi

Pescara. Sabato Forza Nuova torna in Piazza, per far sentire la voce del disagio dalle 16.00 gli esponenti del movimento saranno su Corso Umberto a supporto della manifestazione che in contemporanea si svolgerà in tutte le piazze delle più importanti città del Paese. Se la Grecia è nel pieno di una situazione catastrofica, anche l’Italia, contrariamente a quanto il governo affermerebbe, sembrerebbe seguirla a ruota libera.

La crisi si aggrava, l’inflazione e la disoccupazione aumentano, le piccole e medie imprese chiudono a decine e l’agricoltura langue, le uniche istituzioni che continuano a incamerare grassi profitti sono proprio le maggiori responsabili dell’attuale rovina: le banche e le finanziarie speculative”, questa l’accusa che arriva dell’estremo movimento di centro-destra. Forza Nuova condanna la politica, quella basata sullo sfruttamento dei lavoratori, quella che starebbe conducendo verso la totale scomparsa della classe media livellando ad un unico sottoproletariato. Il governo nel mirino, tutte le accuse gravitano intorno al potere, quel potere che avrebbe dovuto cominciare col tassare i profitti bancari, dopo le promesse delle ultime elezioni e che invece fino ad oggi nulla sembrerebbe aver fatto, considerando anche che le banche risulterebbero ancora esenti da imposta. Unica normativa attuata, lo scudo fiscale che sarebbe però solo servito portare altri soldi nelle tasche delle finanziarie.

Ed è così che Forza Nuova, valutate anche le recenti vicende che hanno coinvolto la banca d’affari internazionale Goldman Sachs (l’elitaria banca americana accusata di frode), non può che far sentire l’urlo della propria voce inoltrando tutta una serie di richieste, tra cui la cessazione immediata di ogni attività di investimento del risparmio privato nei circuiti speculativi della finanza derivata non produttiva, la cessazione di tutte le attività usurarie di “credito al consumo” poste in essere da tutte le banche nazionali. Il movimento propone inoltre la nazionalizzazione di tutte le banche ed il loro accorpamento in un unico istituto posto sotto il controllo ferreo e diretto dello Stato che emetta credito produttivo per lavoratori, imprese, e famiglie, in modo da far sì che l’Italia riacquisti l‘autonomia e l’indipendenza finanziaria ed economica che sembra aver perso con la terribile crisi che l’ha prepotentemente investita.

Monica Coletti