Pescara, fogna in mare. L’Arta in commissione: “Alessandrini doveva vietare la balneazione”

Pescara. “L’obbligo di informare la popolazione dell’emergenza balneazione in atto, all’indomani della rottura della condotta di via Raiale del 28 luglio scorso, con lo sversamento di 30milioni di litri di liquami e feci nel mare, era del Comune e della Regione Abruzzo. Alla Asl non è stato chiesto un parere sull’uso dell’Oxystrong, per ripulire l’acqua dai batteri; l’Arta, che lo sapeva, non ha mai autorizzato, ma ha solo espresso un parere positivo circa l’utilizzo dell’acido, e comunque, durante l’emergenza balneazione, nel mese di luglio, l’ospedale civile di Pescara ha registrato 70-80 accessi in più nel Pronto soccorso pediatrico, rispetto allo stesso periodo del 2014, per patologie come gastroenteriti, patologie dell’orecchio e dermatiti, e questo senza disporre di uno studio epidemiologico con i dati dei medici o pediatri di famiglia”.

“È questa”, riferisce il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, “la verità emersa quest’oggi nel corso della seduta fiume della Commissione regionale Vigilanza convocata sul critico tema della fogna in mare,  alla quale hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore all’Ambiente Mario Mazzocca; il Direttore generale e il Direttore tecnico dell’Arta, Mario Amicone e Giovanni Damiani; Carla Granchelli, Dirigente del Dipartimento di Prevenzione della Asl; il Commissario dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre, accompagnato dal Direttore tecnico Lorenzo Livello.

“L’assessore all’Ambiente Mario Mazzocca”, riporta Sospiri, “ha replicato dicendo che il settore della balneazione sottende a un ambito prettamente sanitario, ovvero non è di sua competenza, ma di competenza dell’assessore alla sanità. Tuttavia, a domanda specifica, ossia se l’Arta ha avvisato la sua Direzione del superamento dei limiti di balneazione dopo la rottura del 28 luglio, l’assessore ha ammesso che la Regione era a conoscenza che in alcuni giorni il mare non era balneabile”. Ancora peggiori, secondo il capogruppo forzista, le realtà emerse dagli altri soggetti convocati in Commissione: “La dottoressa Granchelli ha ammesso di non essere stata informata, come Dirigente del Dipartimento Prevenzione della Asl, dell’uso dell’Oxystrong per tentare di contenere l’inquinamento batterico del mare. La Asl, dopo la prima seduta di Commissione del 13 agosto scorso, ha inviato una lettera a tutti i medici di base e ai pediatri per tentare uno studio epidemiologico, ossia verificare se tra luglio e agosto si sia o meno registrato un aumento dei casi di gastroenterite tra i bambini, ma non ha avuto risposta. Tuttavia già dall’indagine condotta all’interno dei reparti dell’ospedale è emersa una novità importante che smentisce le tesi fin qui sbandierate dal Comune: nel solo mese di luglio e nei primi giorni di agosto si sono registrati 70-80 accessi in più, rispetto al 2014, di bambini al Pronto Soccorso pediatrico, ed è un dato molto significativo”.

“L’Arta ha poi finalmente fatto luce sulle competenze di ciascun ente – ha poi detto Sospiri -: il Direttore Amicone ha infatti ricordato che, dopo un campionamento, l’Arta comunica i risultati entro 48 ore al sindaco, alla Regione, Servizio Opere Marittime e Acque Marine, alla Asl e al Distretto provinciale. In caso di non balneabilità delle acque ‘Puntualmente – ha detto Amicone – l’Autorità sanitaria, ossia il sindaco, è tenuto per legge ad apporre il divieto di balneazione se sono superati i limiti’, mentre l’Arta ha solo l’obbligo di ripetere le analisi entro 48 ore’. Quando abbiamo chiesto ‘chi deve informare la popolazione’, Amicone è stato chiarissimo: il sindaco deve mettere i cartelli per informare il territorio, e anche la Regione ha il dovere di informare la popolazione. Purtroppo, nel nostro caso, né il sindaco né la Regione hanno informato la popolazione”.

Infine l’Oxystrong: “il Direttore Arta Damiani”, spiega ancora Sospiri, “ha chiarito di aver espresso un parere positivo sull’uso dell’acido peracetico, peraltro assumendosene per intero la responsabilità. Credo che pur in assenza del sindaco Alessandrini il quadro sia chiarissimo: quando c’è stata la rottura della condotta, alle 22 del 28 luglio, come ha ricordato l’ingegner Livello dell’Aca, il Comune è stato subito avvisato, tanto che a mezzanotte il vicesindaco Del Vecchio è arrivato nell’area di cantiere con il funzionario Tommaso Vespasiano. Dunque l’amministrazione sapeva cosa stava succedendo, ma il sindaco, contravvenendo alle disposizioni della legge 116, ha deciso di non informare la popolazione, tradendo la città”.

Assente la Capitaneria di Porto che, in quanto coinvolta nell’indagine giudiziaria in corso, non ha ritenuto opportuno partecipare.  Pesante, invece, l’assenza del sindaco Alessandrini che ha fatto pervenire una lettera nella quale sosteneva di essere troppo impegnato in Consiglio comunale a Pescara, ma nel pomeriggio il Comune di Pescara ha inviato una nota ricordando “le azioni intraprese dall’Amministrazione sul fronte risanamento fiume e balneabilità delle acque del mare, ovvero il protocollo d’intesa firmato lo scorso 1 settembre dal sindaco Marco Alessandrini e dal presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso per la rinaturalizzazione e il risanamento del fiume Pescara, al fine di favorirne il recupero ambientale e per garantire la qualità delle acque del mare, salvaguardando così la biosfera marina e la balneazione. Si tratta di un obiettivo prioritario che sarà perseguito con l’attuazione di una strategia da realizzare entro il 2019, che prevede quattro linee di intervento di cui sono state già individuate le necessarie coperture finanziarie”.

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