Ortona. “A sole 96 ore dalla paventata chiusura del Punto nascita di Ortona il quadro della situazione è disarmante: a oggi infatti non sono stati realizzati gli interventi strutturali e organizzativi, ritenuti indispensabili e che avrebbero dovuto precedere la chiusura delle Maternità del “Bernabeo”. Tutto è fermo e nel silenzio assordante di Regione, Asl e Comune si va verso una chiusura che rappresenta una pesante sconfitta per una Città e un intero territorio che in questi mesi sono stati vilipesi più volte”.
E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione di Vigilanza , mauro Febbo che aggiunge: “Come ormai da mesi continuiamo a chiedere di rinviare il provvedimento che riguarda Ortona, che dovrebbe chiudere i battenti il 31 agosto, o almeno riservare alla struttura un pari trattamento come gli altri punti nascita di Atri, Penne e Sulmona. A supporto delle nostre tesi è intervenuta anche l’Intersindacale della sanità abruzzese che in una lettera a D’Alfonso ha chiesto di sospendere temporaneamente l’attuazione Decreto Commissariale n° 10 dell’11.02.2015 e del Decreto Commissariale n° 58 dell’11.06.2015 per la riorganizzazione dei Punti Nascita regionali. Nel documento inoltre sottolineato come l’opinione pubblica e gli operatori sanitari non sono a conoscenza se, come richiesto, i Punti nascita di Avezzano, Chieti, Lanciano, L’Aquila, Pescara, Sant’Omero, Teramo e Vasto siano pronti a soddisfare le maggiori richieste di parti. Un silenzio assoluto che lascia esterrefatti”.
“Voglio ricordare – prosegue il Consigliere di Forza Italia – che oltre a non aver proceduto all’adeguamento degli altri presidi della Asl, non è stata realizzata neanche la rete d’emergenza così come era stato indicato nella delibera n. 89 del 3 luglio u.s. della ASL di Lanciano – Vasto – Chieti, firmata dal Dott. Flacco, come presupposti e propedeutici alla chiusura. Non sappiamo dove dovrebbero andare le pazienti ortonesi e non sono stati attivati né lo Sten, Servizio Trasporto in Emergenza Neonatale, né lo Stam, Sistema di Trasporto Materno Assistito. Altro che messa in sicurezza, si sta giocando sulla pelle dei cittadini e questo non può essere tollerato. Per questo continueremo a tenere alta l’attenzione nonostante D’Alfonoso, Paolucci e gli stessi vertici Asl continuino nel loro scriteriato progetto”.