Terremoto L’Aquila, Di Stanislao (IdV) propone legge su recupero beni culturali

LaquilaL’Aquila. Una normativa ad hoc per il recupero dei beni culturali nei territori colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009. E’ la proposta di legge presentata dal deputato dell’Italia dei Valori Augusto Di Stanislao. Si tratta di 6 articoli che vogliono “mantenere un collegamento nelle scelte operative della ricostruzione fra i problemi del restauro storico e architettonico e le esigenze strutturali”.

La proposta di legge prevede, infatti, l’istituzione di un Comitato di controllo, formato da rappresentanti delle istituzioni locali, da esperti dei beni culturali e da responsabili di enti territoriali ed Università, che si occupi e si preoccupi di intercettare, destinare, monitorare i flussi di denaro e che ”al di fuori degli impaludamenti della politica sia in grado di fare una programmazione ed una pianificazione serie”. Il deputato punta, dunque, sulla trasparenza sui soldi. Non a caso, Di Stanislao ha comunicato che ci sono 16mila conti correnti aperti in favore delle popolazioni terremotate. Nella sua ottica, c’è, pertanto, da definire la loro destinazione, come quella delle risorse venute dagli Stati esteri “che hanno contribuito molto più dell’Italia che ha destinato al recupero dei beni culturali solo 56 milioni di euro”.

Il parlamentare dell’IdV ha assicurato che chiederà una corsia preferenziale per l’approvazione della legge ed in proposito ha esortato i colleghi abruzzesi a togliersi la casacca di partito e, a firmare la proposta, sostenendola con decisione.

Risposte più che positive sono provenute dal capogruppo dell’Idv in Consiglio regionale, Carlo Costantini, che ha partecipato all’illustrazione della proposta di legge del parlamentare e che considera l’iniziativa “perfettamente in linea e coerente con ciò che abbiamo finora cercato di affermare noi come IdV, in un contesto in cui le differenze sono sempre più sfumate”.

Nel suo intervento, il capogruppo regionale si è anche rivolto al sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, figura eccessivamente legata, secondo il suo parere, a Gianni Chiodi. “Noi” ha assicurato in merito “lavoreremo affinchè tornino con i piedi per terra e si affermi un protagonismo dal basso. Insisteremo anche per ridare valore alla partecipazione e per recuperare un ruolo che la politica non è riuscita a svolgere. Del resto, la cabina di regia altro non è che due o tre persone che gestiscono 2 miliardi di euro in deroga alla legge sugli appalti ed ai controlli della Corte dei Conti”.

 

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