Chieti. “E’ proprio vero: non c’è mai fine al peggio. Non bastavano i cinque anni di fallimenti alle spalle, i primi passi del Di Primio-bis la dicono lunga su cosa attende Chieti nel prossimo futuro”.
Così in una nota il vicepresidente del Consiglio Comunale di Chieti, nonché esponente del Pd, Alessio Di Iorio, che aggiunge: “Sabato scorso lo avevamo annunciato ed ecco, pronta, la conferma: tasse in aumento e taglio alle spese, alcune delle quali in maniera folle e senza un minimo di criterio, ultima in ordine di tempo la rinuncia all’evento Buskers Festival, il più importante di tutti i tempi che rappresenta da anni l’indiscusso punto di riferimento di caratura mondiale. Sarebbe bastato distribuire meglio i fondi della settimana mozartiana e destinare parte di questi alla manifestazione degli artisti di strada, così da poter avere sia a luglio sia ad agosto la città viva. E’ acclarato che il primo cittadino ha già perso la bussola ma questo, purtroppo, non rappresenta una novità almeno per noi che ne seguiamo ogni mossa a stretto giro. E dare la colpa ai dirigenti appare come il classico scaricabarile che torna sempre di moda in circostanze del genere quando la nave affonda e chi ne è al comando non ha alcuna intenzione di assumersi le proprie responsabilità. E suonano ancora più vuote e insensate le parole dell’assessore D’Ingiullo che invito vivamente a leggere i bilanci prima di aprire la bocca, sia quelli di oggi che quelli di ieri. Onestà politica significa fare i conti costantemente con la propria coscienza ed, almeno qualche volta, ammettere i propri errori: ne va di mezzo la lealtà nei confronti della città e soprattutto del proprio elettorato, nel caso della giunta di centrodestra ancora una volta brutalmente ingannato. Lo squallido gioco dell’arrampicata sugli specchi in atto in questi giorni con l’obiettivo di giustificare l’ingiustificabile serve a poco, quel che serve qui sono le dimissioni per incapacità nel gestire la cosa pubblica. Vorrei ricordare che l’aumento vertiginoso delle tasse rappresenta la logica conseguenza della negligenza totale ed ormai sotto gli occhi di tutti di una amministrazione che fa acqua da tutte le parti e non certo da ieri. In fin dei conti al caro sindaco bastava leggere quello che scrivevano e rilevavano i revisori dei conti durante la stesura dei bilanci, cosa che ovviamente non ha fatto nell’essere pieno di sé, infallibile ed inattaccabile, mosso da un egocentrismo che avrà come primo obiettivo quello di spingere definitivamente Chieti nel baratro”.
“Oggi – conclude Di Iorio – dopo 5 anni, è giunto il momento di avere il coraggio di ammettere la responsabilità di aver traghettato Chieti, come un novello Caronte, verso l’inferno economico e finanziario. Chieti non navigava in acque così scure dagli anni novanta e sono certo che i cittadini ricordano benissimo quel periodo, altrettanto convinto che non hanno alcuna intenzione di riviverlo sulla propria pelle e soprattutto nelle proprie tasche: è per questo che invito Di Primio a dimettersi ammettendo il fallimento completo, per il bene della “sua” città, quella che dice tanto di amare”.