Pescara. Prosegue l’iter per mettere a punto un’efficace forma di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo, che, secondo i dati raccolti dal Serd di Pescara, raggiunge ampie proporzioni:
oltre 1000 le persone affidate alle cure del Serd e più di 2000 in lista d’attesa. Stimata a 4000 euro l’anno la somma media annua spesa dal giocatore compulsivo. Dati che riguardano la sola città di Pescara, ma il problema è fortemente presente anche in molto Comuni della provincia.
Ad aprile scorso, infatti, la città di Spoltore aveva comunicato i risultati di un’indagine territoriale eseguita dall’associazione ‘CollegaMenti’, a seguito dei quali è stato possibile tirare le somme circa la diffusione del fenomeno: persone di età compresa tra i 30 e i 50 anni in particolar modo, ma la ludopatia non risparmia neanche i pensionati e, soprattutto, la dipendenza dal gioco non è solo quella dalle slot machine: i dati di ‘CollegaMenti’, infatti, registrano anche un massiccio consumo di ‘gratta e vinci’.
A Pescara, dopo l’ordinanza che limita gli orari di attivazione delle slot machine detenute dai gestori di locali pubblici, con conseguente polemica da parte di questi ultimi, si è deciso di procedere verso una condotta condivisa con gli esperti di dipendenze patologiche, gli unici in grado di arrivare alla radice del problema.
L’idea dell’amministrazione comunale è infatti quella di aprire un tavolo tecnico con le associazioni di categoria e la Asl, facendo in modo di non incidere eccessivamente sulle piccole attività.
È l’esito del confronto tenuto oggi durante la seduta congiunta delle due commissioni, presiedute rispettivamente dai consiglieri Piero Giampietro e Antonio Natarelli, alla presenza dell’assessore al commercio Giacomo Cuzzi e dei rappresentanti delle associazioni Fipe-Confcommercio, Fiepet-Confesercenti, Confartigianato Commercio, Cna Commercio e Turismo, Fit-Tabaccai, Sapar.
Entro il mese, dunque, a conclusione di questo percorso di confronto e condivisione, verrà presentato il provvedimento.
Nel corso del primo confronto avvenuto qualche settimana fa con gli operatori del Serd, fra le proposte emerse finalizzate a creare una sinergia tra enti, si era fatto cenno alla possibilità di creare un centro di aggregazione giovanile, educativo e ricreativo, dove lavorare soprattutto sulla prevenzione e in collaborazione con le scuole.