Chieti. “La pesantissima Relazione dell’Organo di Revisione, con parere “non favorevole” sulla proposta di deliberazione consiliare del rendiconto per l’esercizio 2014, ha certificato (semmai ce ne fosse ancora bisogno), mettendo nero su bianco, la grave, gravissima situazione economica in cui versa il comune di Chieti, aprendo, di fatto, la strada al predissesto se non addirittura al vero e proprio dissesto finanziario dell’Ente”.
Così in una nota il capogruppo di Giustizia Sociale in Consiglio Comunale a Chieti, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “Solo il sindaco Di Primio e i consiglieri di maggioranza non se ne sono accorti, o, forse, hanno fatto finta di non accorgersene, approvando, con nonchalance, lo stesso la delibera, non curandosi minimamente dai rilievi formulati dal Collegio.
Eppure i Revisori sono stati molto chiari, non usando mezzi termini, per descrivere lo stato comatoso delle casse comunali, “richiamando” gli amministratori e i dirigenti a un maggiore senso di responsabilità-rigidità nella gestione dell’attività di riaccertamento con particolare attenzione alle entrate, risultate decisamente deficitarie sul piano della riscossione.
Anche se l’effettiva situazione debitoria del Comune, con dati numerici finalmente certi, si avrà solo quando sarà portata all’attenzione del consiglio comunale la delibera di riaccertamento straordinario dei residui (di cui non si ha notizia, anche se, in base alle normative vigenti, doveva essere portata in consiglio contestualmente al rendiconto), è evidente che, comunque, il Comune di Chieti è ormai in pieno collasso economico. Lo ha ribadito in maniera palese anche in Consiglio Comunale il presidente dell’Organo di revisione – dott. Silverio Salvatore – che, chiamato dal sottoscritto in audizione a relazionare sulle eccezioni formulate al Rendiconto, alla mia precisa domanda sulla pericolosità contabile del continuo ricorso all’anticipazione di cassa da parte del Comune e all’eventualità del rischio di pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali, ha risposto con estrema franchezza che non è affatto una ipotesi da escludere. Una risposta fortemente preoccupante che, però, non ha scalfito minimamente, almeno all’apparenza, la serenità del Sindaco Di Primio che ha dato comunque “l’ordine” ai consiglieri di maggioranza di approvare il rendiconto, come se il giudizio marcatamente negativo da parte dei Revisori dei Conti sulla sua gestione fosse solo carta straccia”.
“Dopo l’aumento della Tari di ben il 16% nel primo consiglio e la forzatura dell’approvazione del Rendiconto di gestione, nonostante il parere contrario dei Revisori dei Conti – conclude Di Paolo – nel secondo Consiglio Comunale, non è difficile prevedere che la strada intrapresa dal Sindaco Di Primio nella nuova consiliatura è quella “dell’uomo solo al comando” nei rapporti Istituzionali e di cinque anni di tassazione a “lacrime e sangue” per i cittadini. Eppure, solo un paio di mesi fa, in campagna elettorale, diceva e, soprattutto, prometteva ben altro. Ma si sa, passata la festa, gabbato lo Santo!”.