Pescara. Si terrà a Montecitorio mercoledì 22 luglio il presidio permanente formato dai sindaci dei piccoli Comuni che fanno parte della rete Anpci (Ass. Naz. Piccoli Comuni d’Italia), che si stanno mobilitando per portare avanti la battaglia per impedire il processo di riforma avviato dal Governo in collaborazione con la stessa Anci (Ass. Comuni Italiani), che prevede la fusione dei Comuni, con il conseguente assorbimento obbligatorio di quelli con meno di 20 mila abitanti; il limite demografico si abbassa invece a 3 mila abitanti per le comunità montane; per i Comuni con numero di abitanti superiore a 20 mila invece, l’assorbimento è facoltativo.
Sebbene la Delrio prospetta quest’azione di fusione nell’ottica di una riduzione della spesa pubblica, nonché di possibilità di vantaggi economici per i Comuni associati, che potranno avere maggiori opportunità di accesso ai Fondi per le strategie di sviluppo, di fatto l’identità amministrativa dei piccoli Comuni rischia di essere soppressa: una situazione molto simile a ciò che sta accadendo per le Province, quasi del tutto svuotate di competenze gestionali dalla legge Delrio.
L’Anpci, presieduta da Franca Biglio, sindaco di Marsaglia (provincia di Cuneo) si è fatto promotore di una organizzazione trasversale, in tutta Italia, finalizzata a portare in Parlamento i correttivi necessari alla riforma che decreta la fine dei Comuni più piccoli, per la sopravvivenza dei quali la Delrio prevede una forma consorzio associativo che va ad aderire alla cosiddetta ‘Stazione Unica Appaltante’, ossia una ‘Centrale di committenza’ che cura, per conto degli Enti aderenti, l’aggiudicazione dei contratti pubblici. In altre parole, questo equivale all’azzeramento delle autonomie locali.
L’invito ad aderire al presidio di mercoledì a Montecitorio è stato dunque lanciato anche qui in Abruzzo e, a Pescara in particolare, è stato favorevolmente accolto dalla Provincia, che sarà dopodomani a Roma a fianco dell’Anpci. “L’organizzazione del gruppo di lavoro locale farà capo alla Provincia di Pescara e in qualità di coordinatore delle quattro province abruzzesi, mi farò carico di stimolare anche i Presidenti delle altre Province” ha affermato Antonio Di Marco, presidente Upi Abruzzo, nonché della Provincia di Pescara.
“I continui e ingiustificati tagli ai trasferimenti obbligano le amministrazioni comunali ad aumentare le tasse ai propri cittadini, tanto che ormai siamo diventati esattori delle tasse per conto dello Stato” ha affermato Briglio. “Non possiamo piangerci addosso, ma non possiamo non reagire, considerata anche la evidente preclusione del Governo ad incontri chiarificatori sulle nostre problematiche”.
Difatti, i tagli operati per il 2015 decretati dalla legge Monti del 95/2012, oltre a ridurre gli introiti delle amministrazioni locali, hanno soprattutto determinato l’aumento della pressione fiscale sui singoli cittadini.