L’Aquila. ‘Negli ultimi anni, già la giunta di Gianni Chiodi aveva irragionevolmente ridotto i fondi culturali della regione (per versare tutto nel buco della sanità), ma nessuno avrebbe immaginato che un D’Alfonso, che in piazza fa il paladino dell’arte, accompagnandosi con intellettuali alla moda, avrebbe condannato a morte una delle principali istituzioni regionali: l’Istituzione Sinfonica Abruzzese‘. Lo dichiara in una nota Roberto Jr Silveri, Presidente del Club Forza Silvio “Giuseppe Ungaretti” L’Aquila.
“Condanna a morte” è la definizione giusta, perché se anche si risolvesse il problema della copertura degli ottocentomila euro del 2014, rimarrebbe il problema del 2015 (nel cui bilancio l’amministrazione regionale destina zero euro alla cultura, contro milioni a pioggia per le più disparate finalità), che tornerebbe prepotentemente a galla l’anno prossimo, senza nemmeno la legittimazione di uno stanziamento ufficiale.
Le assurde scuse messe in piedi per il mancato finanziamento, nella loro strumentalità e capziosità, dimostrano chiaramente che, se da un lato c’è un completo disinteresse all’attività reale della Sinfonica Abruzzese, dall’altro c’è una ben precisa volontà politica di far chiudere questa gloriosa istituzione.
Forse c’entra il “Pescaracentrismo”? Dopotutto L’Aquila ha troppe istituzioni culturali: chiudiamone qualcuna e magari riapriamone una simile sulla costa per “riequilibrare l’offerta”!
Altrimenti non si spiega l’insistenza da parte di molti sul valore regionale dell’Orchestra e la folle richiesta di fonderla con il
Marrucino (che in quanto teatro di tradizione ospita sì, anche musica e opere, ma ha una diversa prospettiva rispetto a un ente di produzione come l’ISA).
Presidente D’Alfonso, eviti, per favore, di annunciare grandi realizzazioni per Piazza Duomo, che non ha bisogno di chirurgia
architettonica per diventare più bella. Utilizzi quei soldi invece per sostenere le istituzioni culturali più riconosciute, per promuovere le giovani e valide associazioni, gli artisti, i ricercatori. Insomma faccia quello che non ha fatto finora: lavori per rendere l’Abruzzo una terra più ricca in economia e, soprattutto, in cultura, in arte e in bellezza.”