Al momento i due schieramenti sembrano uniti dallo stesso principio: la delocalizzazione delle antenne ma, nonostante le idee procedano più o meno lungo lo stesso asse non traspare comun denominatore.
Nella sala consiliare non vi è la solita desolazione che comunemente accompagna i consigli, a riempirla oltre a politici gente comune, quella gente che aderisce da tempo ai comitati di protesta di Francavilla e San Silvestro, tutti uniti non chiedono altro che la delocalizzazione delle antenne.
Ma la lotta sembra essere tutta tra i 2 schieramenti, nonostante gli interventi dei comitati e di tecnici assodati per dimostrare la pericolosità in atto e dello stesso sindaco di Francavilla, Nicolino Di Quinzio.
I toni con cui se ne parla non sono tra i più pacati, l’opposizione accusa l’attuale amministrazione comunale di disinteresse verso una zona ad alto impatto ambientale. Si parla di antenne come di pratiche INPS, carte disperse che ogni tanto tornano alla luce.
Il sindaco: “In otto mesi ho firmato pacchi di ordinanze per disporre l’abbattimento di potenza delle antenne che superavano i limiti di emissione e ho incaricato lo Sportello Unico per le Attività produttive di verificare la situazione autorizzativa, dal punto di vista urbanistico, degli impianti e non avrò problemi a emettere provvedimenti contro quelli che non risulteranno a norma. La discussione sulle antenne dev’essere una discussione su ciò che c’è, sugli atti ufficiali prodotti sino a oggi, non può essere un dibattito su ciò che non esiste” ribadisce Mascia.
La domanda allora sorge spontanea: quei 72 trasmettitori posti sul Colle di San Silvestro sono invisibili, non esistono o sono irrilevanti per l’Amministrazione?
La risposta arriva dall’ingegner Di Pillo, tecnico assodato dal comitato per la lotta alle antenne, che non fa altro che ribadire l’alta pericolosità della zona causata dalla troppa vicinanza degli impianti alle abitazioni. Per Di Pillo, la soluzione non può essere di certo la costruzione di un catalizzatore di segnali, il modo più semplice per andare a deturpare un’altra zona, aumentando e non diminuendo di certo il campo elettrico, anzi estendendo l’area di azione a ben 15.670 metri quadri. La soluzione, che il comitato propone, su uno studio dell’Università dell’Aquila, è la ricollocazione di tutti trasmettitori sulle tre piattaforme a ridosso del mare già presenti nelle aree Alento, Francavilla e Saline.
Il consiglio comunale alla fine, con 24 voti a favore, ha dato ragione alla popolazione, considerando anche l’unanimità in sala sulla mozione: entro 60 giorni si dovrà trovare una valida alternativa a San Silvestro sulla quale verrano delocalizzate le antenne.Da quanto emerge tra le righe difficilmente l’alternativa sarà il mare.
Monica Coletti