Pescara, coppie di fatto: Sel lancia il tema che presenterà al prossimo Consiglio comunale

Pescara. Al prossimo Consiglio comunale si parlerà di coppie di fatto e della possibilità che anche il Comune di Pescara approvi il registro delle unioni civili. Il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, che siano etero o gay, è un argomento che, come tanti altri, divide l’Italia e sul quale il Paese è, di fatto, parecchi passi indietro rispetto al resto d’Europa occidentale: le unioni civili sono riconosciute in Germania e Austria, mentre i matrimoni gay sono riconosciuti in Francia, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo, Belgio, Islanda, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e Lussemburgo.

E’ stato lanciato dal gruppo consiliare Sel il tema che sarà discusso al prossimo Consiglio comunale, aperto a tutti i cittadini, che si svolgerà mercoledì 1 luglio, alle ore 9:00, presso il Comune di Pescara. “Invitiamo tutta la cittadinanza e le associazioni interessate ad avere una città più democratica e laica ad intervenire al Consiglio Comunale. Se il regolamento verrà approvato, Pescara si metterà al passo con le maggiori città europee in tema di diritti civili”, ha fatto sapere il coordinatore comunale di Sel, Roberto Ettorre.

Infatti è di diritti civili che si tratta e se il Comune di Pescara approvasse il registro delle unioni civili, si metterebbe in linea non solo con le città europee, ma anche con molti altri Comuni italiani: in un Paese di radicata matrice cattolica, ben 312 Comuni hanno approvato il registro delle unioni, alcuni di questi, addirittura, sin dagli anni ’90. E’ il caso, ad esempio, di Empoli, in provincia di Firenze, oppure del Comune di Cogoleto, in provincia di Genova; insomma, non certo delle metropoli, ma palesemente molto all’avanguardia sul tema dei diritti civili.

L’approvazione del registro delle unioni civili tutela solo in parte le coppie che vi si iscrivono, garantendo loro il riconoscimento di alcuni diritti di cui godono le coppie sposate: si tratta, sostanzialmente, di agevolazioni che il Comune garantisce per alcune spese, come può essere l’acquisto dell’edilizia privata. Per rendere i diritti equiparati, però, è necessario che il Parlamento si pronunci in tal senso, ma ad oggi manca del tutto una legge egualitaria. In passato c’è stato il Ddl proposto da Prodi, i cosiddetti ‘Dico’ (Diritti e doveri delle persone Conviventi), ma una volta caduto il governo, anche il disegno di legge è caduto nel dimenticatoio.

Nell’ambito di una coppia non sposata, in presenza di una malattia invalidante per uno dei due partner, l’altro non ha voce in capitolo in merito alle decisioni da prendere; non c’è il diritto di successione, né quello di reversibilità della pensione. Al momento, il governo Renzi latita sul Ddl presentato dalla senatrice del Pd, Monica Cirinnà, che ha sì ottenuto l’approvazione da parte della Commissione giustizia del Senato, ma è stato letteralmente ‘bombardato’ di emendamenti. Il solo Carlo Giovanardi, tanto per dare un’idea, ne ha presentati 282. Il disegno legge della Cirinnà si occupa di unioni civili, siano esse gay o etero, e va a disciplinare la convivenza di fatto.

Se al Governo il centrosinistra non ancora si pronuncia chiaramente, qui, nella città di Pescara, Sel auspica che “la maggioranza di centrosinistra compia questo passo con spirito unitario”.

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