L’Aquila. ‘Constato con triste rammarico che è trascorso un anno dall’emergenza “salmonella” rilevata in alcuni corsi d’acqua dell’aquilano, ma tale problematica non è stata ancora risolta. L’amministrazione comunale, con l’emanazione dell’ordinanza sindacale n. 60 del 10.04.2015 che proroga le precedenti ordinanze n. 70, 80 e 103 del 2014 ne attesta ancora “l’attualità” specificando che “trattasi di emergenza sanitaria che interessa più comuni’. Lo afferma la senatrice Enza Blundo.
‘Ci saremmo aspettati delle risposte chiare sulle responsabilità e le cause che hanno innescato il problema, nonché l’adozione di adeguate azioni strutturali al fine di scongiurare il ripetersi del fenomeno, ed invece tutto è come un anno fa o quasi.
Allo scopo di tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente – afferma la portavoce pentastellata – ho effettuato nello scorso autunno apposito accesso agli atti ed ho esaminato, con la collaborazione degli attivisti del meetup aquilano “L’Aquila Beppegrillo.it” – la documentazione fornita dall’amministrazione provinciale.
Dall’esame della stessa, allo stato dell’acquisizione degli atti, si evincono situazioni paradossali: provvedimenti di diniego allo scarico di impianti di depurazione esistenti poiché non conformi alla normativa vigente (vedasi depuratore di Scoppito), iter di autorizzazioni sospesi dall’amministrazione provinciale per impianti in funzione per l’assenza di “valutazioni ambientali” (è il caso dell’impianto di Fossa, messo in esercizio dal Commissario straordinario Goio nel 2011 per il quale l’attuale procedimento autorizzativo è stato sospeso dal 2013 per l’assenza di valutazioni ambientali mai effettuate).
Ulteriori impianti esistenti non hanno ancora ottenuto il rinnovo dell’autorizzazione.
In attesa di un chiarimento da parte delle autorità interessate, del Commissario Goio e dell’Assessore Regionale – afferma la senatrice Blundo – sono vicina agli agricoltori che oltre al danno avuto sono costretti a subire la beffa del pagamento della tassa di irrigazione e che si sono dovuti appellare al Prefetto affinché intervenga su tale ulteriore inefficienza gestionale da parte del Comune. Vigilerò inoltre affinché i fondi (ndr 171 milioni) che nei prossimi mesi saranno resi disponibili per il risanamento e l’ampliamento del sistema dei depuratori dei piccoli e grandi comuni abruzzesi vengano utilizzati per la soluzione delle carenze impiantistiche e non per fini clientelari’.