Tema di discussione sarà, naturalmente, la mozione di sfiducia presentata da cinque consiglieri comunali (Francesco Palumbo, Antonio Parete, Alessandro D’Ascanio, Giovanni Di Nardo e Filippo Menna) nei confronti del sindaco Antonio Carmine Del Pizzo, coinvolto nell’inchiesta sul distretto sanitario di Scafa e per il quale il PM ha richiesto il rinvio a giudizio.
A questo proposito, una decina di giorni fa, il Gruppo Consiliare di opposizione “Roccamorice – Libertà e Sviluppo” aveva inviato una lettera ai vertici del Pd, ai quali chiedeva quale posizione intendeva assumere in merito alla sfiducia.
“Sono trascorsi dieci giorni dall’invio di tale lettera” si legge in una nota “ma né il segretario
provinciale né quello regionale hanno risposto, lasciando intendere che, dietro tale imbarazzato e colpevole silenzio, vi è la volontà politica di mantenere in essere un’amministrazione guidata da un sindaco del partito opposto (il Pdl) peraltro in odore di rinvio a giudizio per reati contro la
pubblica amministrazione. Si tratta, infatti, di un sindaco eletto da una lista targata Pd e la cui coalizione di maggioranza si è formalmente costituita in Consiglio comunale in Gruppo Pd, che da poco più di un anno è passato al Pdl”.
Per Roccamorice-Libertà e Sviluppo non rimane, dunque, che un’amara conclusione.
“Il Pd si appresta ad assistere, complice silente, alla spudorata celebrazione di un accordo con il Pdl in un’aula consiliare della Repubblica italiana”.
Marina Serra