Nel portare il saluto dell’amministrazione, Biferi ha ringraziato Maria Cirone perché “con la sua sete di conoscenza che appaga attraverso i corsi dell’Università della terza età e con la voglia di accrescersi ogni giorno con nuove esperienze è da fulgido esempio per tutte le nuove generazioni”.
La donna ha riportato alla memoria i racconti dei tempi di guerra, quanro l’emigrazione era quasi pane quotidiano in ogni incontro o discussione tra amici o parenti. “A Farindola” ricorda la signora Maria “intere famiglie andavano a lavorare in Francia, preferendola alle miniere del Belgio anche dopo quello che era successo a Marcinelle nel 1956. Dopo diversi tentativi, anche mio marito decise di andare a lavorare a Parigi in una fonderia collegata alla Citroen e, dopo un anno, prima mia suocera e poi io siamo emigrati a Parigi. Mio marito lavorava in fabbrica e, per aiutare la famiglia, dopo diversi lavori marginali e saltuari, anche io trovai un lavoro in una industria tessile. Oggi divido il mio tempo nell’Università della Terza Età, in Francia con mio figlio e a Montesilvano con mia figlia”.